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Prodotto in Giappone, l’anime storico nasceva da una collaborazione tra la casa di produzione Nippon animation e l’austro tedesca Apollo film; la serie era l’adattamento del romanzo scritto nella prima metà del ‘900 dal tedesco Jakob Ernst Waldemar Bonsels, ma edulcorata dalle immagini più forti.
Nella storia originale infatti, non mancano dettagli piuttosto crudi: la piccola ape, affronta pericoli e situazioni che nel cartone non vengono mostrati.
Quello di Maia è un percorso di formazione; allontanatasi da casa per esplorare il mondo, non potrà sfuggire al contatto con la morte, tanto che nelle vicende narrate c’è spazio anche per una lotta tra gruppi rivali in cui diversi insetti perderanno la vita. Non mancano nemmeno le paure più recondite, ad esempio quando l’ape cade vittima nella tela del ragno o quando verrà catturata e fatta prigioniera dai calabroni.
{module Google richiamo interno} Dopo il successo della serie animata degli anni ’70, nel 2011 ne è stata prodotta una seconda, questa volta utilizzando la tecnologia del 3D. Non solo: per la gioia di grandi nostalgici e piccini, diretta da Alexs Stadermann, la creatura di Bonsels arriverà anche al cinema.
La data prevista per l’uscita nelle sale italiane è il 18 settembre; a darle la voce, ancora una volta, Antonella Baldini, che l’aveva doppiata nella sua versione a due dimensioni.
In attesa di questo ritorno sul grande schermo, potremo quindi rivedere l’Ape Maia su Rai YoYo insieme ai suoi amici: il fuco Willi, Flip la cavalletta, Alessandro il topo, Kurt lo scarafaggio, Tecla il ragno e Max il lombrico.
Affidata alle cure di un’ape adulta, Cassandra, l’apetta Maia si allontanerà ben presto dall’alveare per andare in cerca di avventure: esplorerà nuovi luoghi e conoscerà insetti e animali, sempre aiutata dagli altri personaggi. Tra i tanti insegnamenti che il cartone vuole trasmettere ai bambini, l’importanza della libertà di scelta, il valore dell’amicizia e l’apprezzamento del diverso che, invece di spaventare, costituisce un elemento di attrazione su cui fantasticare.
La serie viene proposta in un doppio appuntamento, alle 13.35 e alle 13.50. Nonostante si tratti di una versione moderna della storia, il character design dei protagonisti è rimasto invariato: essendo il personaggio molto conosciuto e amato dal pubblico si è preferito lasciarne intatta la fisionomia.
Perché di Ape Maia ce n’è una sola, indipendentemente dalla tecnologia o dagli anni che passano.