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Mirella Gregori ha 15 anni ed è studentessa. Vive a Roma. Il 7 maggio dell’83 esce di casa dopo aver detto alla madre di avere un appuntamento con un compagno di classe il quale, si verrà a sapere dopo, era impegnato altrove e non avrebbe potuto incontrarsi con la Gregori. Da quel momento si son perse completamente le tracce. La ragazza sembra svanita nel nulla.
Un mese dopo, il 22 giugno, sempre a Roma scompare un’altra studentessa, ha 15 anni è cittadina vaticana. E’ la figlia di un commesso della Prefettura della Casa Pontificia. Si chiama Emanuela Orlandi e frequenta il corso di flauto nella scuola di musica annessa alla Basilica di Sant’Apollinare.
La sparizione della giovane, all’inizio poteva sembrare una “ordinaria” scomparsa di un’adolescente, magari per un allontanamento volontario da casa. Ma presto ci si rende conto che la situazione è molto differente. La scomparsa di Emanuela Orlandi diventa presto uno dei casi più oscuri della storia italiana coinvolgendo lo Stato Vaticano, lo Stato Italiano, lo IOR, il Banco Ambrosiano, la banda della Magliana, e i servizi segreti di vari paesi. Ma anche pentiti di mafia, terroristi e tanto altro ancora. Tutti questi intrecci verranno di nuovo analizzati nel filmato- documento in onda questa sera a Chi l’ha visto? storie.
Subito dopo l’attentato a Giovanni Paolo II, intervenne sul caso anche Ali Ağca secondo il quale la scomparsa delle due ragazze, insieme a quella del giornalista sovietico Oleg G. Bitov, avvenuta il 9 settembre dello stesso anno al Festival del Cinema di Venezia, sarebbero strettamente legate.
Con il sequestro e la presunta morte di Emanuela Orlandi si intreccia il mistero della morte del piccolo José Garramon,12 anni, figlio di un funzionario uruguayano dell’Onu, che il 20 dicembre 1983, presumibilmente sequestrato vicino casa all’Eur, viene ritrovato ucciso da un furgone nella pineta di Castel Porziano.
I servizi sui casi di Emanuela Orlandi, Mirella Gregori, José Garramon sono firmati da Paolo Fattori e Francesco Paolo Del Re
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