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Giuseppina era una donna sposata che, ad un certo punto della sua vita, si è separata dal marito. Dopo la separazione, i giudici le avevano affidato la casa in cui avrebbe dovuto vivere. Ma questa dedisione non era mai stata accettata dal suocero di Giuseppina il quale le aveva ripetutamente imposto di lasciare l’appartamento. Tale situazione ha generato una serie di discussioni animate, seguite da liti che, un giorno, sono sfociate dell’omicidio. Il suocero di Giuseppina l’ha aggredita e brutalmente assassinata. Non si è trattato di un momento di ira incontrollata ma di un delitto studiato nei minimi dettagli, spiegheranno, in studio, la De Rossi e i parenti della povera Giuseppina.
Come al solito, la conduttrice cercherà di guidare i telespettatori nelle maglie rotte di questa dinamica patologica, attraverso un attento racconto d’indagine.
Al termine della ricostruzione filmata, ci sarà, come sempre un commento della psicologa Anna Costanza Baldry.
Nel corso di questo nuovo ciclo di Amore criminale, si sono alternate storie di donne vittime di maltrattamenti e violenze. Il programma ha continuato a mettersi al servizio delle donne per denunciare la violenza maschile. Questa sera, in particoalre il messaggio lanciato dalla puntata è il seguente: “meno omertà e pià attenzione al comportamento dei parenti stretti e denunciare subito alla prima violenza”.
Il problema del femminicidio sta diventando sempre più drammatico: una donna uccisa ogni tre giorni. Il problema riguarda il milione di donne vittime di violenza e i 14 milioni di atti di violenza ogni anno in Italia. Nel 2013, i casi di “femminicidio” sono stati ben 128, cioè una donna uccisa dal partner ogni tre giorni. È una strage silenziosa: secondo l’Istat in Italia sono 6 milioni e 743mila le donne tra i 16 e i 70 anni che sono state vittime di abusi fisici o sessuali, un milione ha subito stupri o tentati stupri, il 14,3% delle italiane è stata vittima di violenza da parte del partner, ma solo il 7% lo ha denunciato.
Queste violenze, che spesso avvengono tra le mura domestiche, hanno delle specificità per il legame con gli uomini di casa, mariti, compagni, fidanzati e padri. Per questo c’è bisogno di un’aziene incisva volta a debellare una vera e propria piaga della società civile.
Qui la storia raccontata sette giorni fa.