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Tre folli e crudeli personaggi degli ultimi decenni della nostra storia, sulle cui perversioni e malvagità si continua ancora a discutere con orrore e raccapriccio.
La singolarità dello speciale è rappresentata dalla varietà delle testimonianze e dalle tecniche con cui è realizzato.
Innanzitutto vengono proposte immagini d’archivio inedite trovate un po’ in giro attraverso l’Europa e la Russia. Lo speciale inoltre, è realizzato con le più moderne tecniche di computer grafica, che conferiscono al prodotto un impianto tecnologico estremamente innovativo.
Il fine del docu-film è di compiere un viaggio nella vita privata dei tre grandi dittatori: un’esistenza scandita da un numero incredibilmente alto di mogli e amanti, segretarie e cuoche. Il tutto in atmosfere di droghe e orge, caratterizzate da un lusso sfrenato e dal sesso estremo sempre in prima linea.
Mangia, dormi, uccidi si avvale anche di preziose e rare testimonianze di parenti, amici collaboratori, semplici conoscenti di questi discutibili personaggi, Ognuno ne racconta un episodio non ancora noto, narrandone i dettagli con dovizia di particolari, spesso agghiaccianti.
{module Google richiamo interno} Lo speciale quindi, è una sorta di osservatorio su quanto di più aberrante hanno rappresentato questi personaggi.
Mangia, dormi, uccidi consente al telespettatore di spiare attraverso il buco della serratura la vita dissoluta dei tre dittatori. Consente di entrare nelle loro sontuose residenze e conoscere da vicino i luoghi dove dormivano, mangiavano, uccidevano.
L’ultima aberrante novità infatti, consiste nella constatazione che Stalin, Gheddafi e Amin non sono stati solo responsabili di gravissimi massacri, ma hanno commesso delitti anche nella loro vita quotidiana con la complicità del proprio entourage che ha partecipato in prima persona a ogni tipo di perversione.
Amin in particolare, era stato accusato persino di cannibalismo a cui però, davanti ai giornalisti che gliene chiedevano conto, rispondeva con ironia di non amare la carne umana perché troppo salata. Così come avvenuto per Gheddafi, che portava con sé uno stuolo di “amazzoni”, anche il dittatore ugandese compariva in pubblico in maniera eccentrica; eccentricità che nel suo caso si manifestava in pompose uniformi e titoli stravaganti che si era attribuito da sé.
Ma non bisogna lasciarsi ingannare da questi aspetti di colore. I telespettatori sono avvertiti: assisteranno ad uno spettacolo impressionante, ma la visione è necessaria affinché non accadano più stermini di massa dei quali si sono resi responsabili Stalin Gheddafi e Amin.