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“White River Kid”, in prima serata, è diretto dal regista (“The Mambo Kings”, “La giusta causa”), critico e mercante d’arte statunitense Arne Glimcher (sue le prestigiose “Pace Gallery” di New York, London, Beijing, Chesa Büsin, Menlo Park, Hong Kong).
La storia ruota intorno ai protagonisti della pellicola, un prete alquanto folle e sui generis (Bob Hoskins), un clandestino chiaramente fuori di testa (Antonio Banderas), uno pseudo killer, la sua ragazza e uno sceriffo più dedito al malaffare che alla legge. In realtà il prete è un piccolo fratello di St Mortimer. in missione divina in una città dell’Arkansas per raccogliere fondi da destinare a bambini non vedenti. I “cattivi”, in fuga, una volta approdati nella casa dei genitori della fidanzata, finiranno dalla padella alla brace perchè troveranno situzioni difficili a cui far fronte e dalle quali sarà complicato venurne fuori senza ulteriori danni. Il ruolo della tenutaria della migliore sala da tè dell’Arkansas è affidato ad Ellen Barkin.
Nell’avvicendarsi della storia ci sono molti colpi di scena: verso la conclusione infatti si scoprirà che il prete sui generis nasconde un segreto legato al suo ministero e che uno dei personaggi che avevamo imparato a conoscere come non vedente,in realtà ci vede benissimo. Un po’ action movie un po’ commedia, la vicenda avrebbe potuto avere un decorso migliore perchè la presenza insieme di Bob Hoskins, Antonio Banderas e Ellen Barkin risulta gradevole e divertente. E secondo Iris, risulta perfetta per la principale serata estiva, quella di Ferragosto.
Ma il miglior protagonista della pellicola, la vera carta vincente di “White River Kid” sono le location: ovvero i paesaggi incantati tra Hot Spring e Little Rock, già teatro delle avventure dei mitici Bonny & Clide.