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Solo per radio furono trasmesse altre due edizioni del Festival, nel 1952 e nel 1953, mentre quella del 1954 vide la luce anche in tv. Ma certo queste primissime edizioni erano ben lontane, come organizzazione e come fasti, da quelle che poi avremmo visto in tv, presentate da Pippo Baudo, da Fabio Fazio, o da Mike Bongiorno. I cantanti, almeno nel 1951, si esibivano sul palco del rinomato Casinò della cittadina ligure, mentre il pubblico era seduto davanti a dei tavolini, tra i quali giravano vari camerieri occupati a portare le consumazioni, in stile café – chantant. Le votazioni si svolgevano in sala e le hostess passavano attraverso i tavolini con delle urne dove ognuno poteva infilare la sua scheda di preferenza.
Tutte le canzoni furono pubblicate su dischi a 78 giri da un’unica casa discografica, la Cetra, che aveva sotto contratto i tre cantanti in gara.
A presentare quella prima edizione del Festival di Sanremo 1951, fu chiamato una storica voce della radio, tanto per essere in tema, prima dell’Eiar e poi della Rai, il bravissimo e validissimo Nunzio Filogamo, scomparso quasi centenario nel gennaio 2002 (era nato a Palermo nel settembre 1902). Già apprezzato negli anni ’30, esattamente nel 1934, quando prese parte alla prima rivista radiofonica di Nizza e Morbelli, I quattro moschettieri, divenne un divo della radio, per aver partecipato a varie trasmissioni di successo e per aver diretto dal 1940 la Compagnia di rivista dell’Eiar di Roma.
{module Google richiamo interno} Come dicevamo, tenne a battesimo il primo Festival di Sanremo del 1951 e a lui si deve l’ormai celebre frase, “Cari amici vicini e lontani, buonasera ovunque voi siate”, offerta con un tocco di accattivante teatralità – in fondo da dove veniva lui – al pubblico di quel “neonato” Festival. Vista la sua più che ventennale esperienza di attore e conduttore su tutto il territorio nazionale, fu quasi inevitabile che finisse per presentare le canzoni di Sanremo. Filogamo, condusse anche l’edizione successiva e quelle del 1953 e del 1954. Ma con l’avvento della tv, il conduttore venne estromesso perché ritenuto poco telegenico. Dato il forte controllo cattolico sulla Rai di quegli anni, i vertici dell’azienda, tanto pii e cattolici, probabilmente contribuirono a tale esclusione per le ricorrenti voci sulla sua omosessualità. Certo, era mal tollerata la presenza di un presunto gay alla conduzione del Festival. Proseguì ancora a lavorare per la radio, ma al Festival di Sanremo ci ritornò nel 1957, al fianco di Marisa Allasio, cui non risparmiò i rimproveri, nell’ultima serata, per le numerose papere.
Il regolamento del primo Festival di Sanremo, prevedeva che venissero presentate 10 canzoni per sera, per i primi due giorni. Al termine di ogni serata, il pubblico votava e decideva quali dovessero essere le 5 canzoni che avessero accesso alla finale e quelle che dovevano essere eliminate. La terza sera, la finale: il pubblico votava per decidere la canzone vincitrice. Venivano rese note le prime tre posizioni della classifica finale. Gli interpreti che portarono in scena i 20 brani in competizione furono Nilla Pizzi, Achille Togliani ed il Duo Fasano. L’orchestra era diretta dal Maestro Cinico Angelini, e la Direzione artistica a Giulio Razzi.
Eccole tre canzoni ed i relativi punteggi, che vinsero il Festival di Sanremo 1951:
- Grazie dei fiori di Testoni – Panzeri – Seracini, cantata da Nilla Pizzi con 50 voti
- La luna si veste d’argento di Mascheroni – Biri, cantata da Nilla Pizzi ed Achille Togliani con 30 voti
- Serenata a nessuno testo e musica di Walter Colì, cantata da Achille Togliani con 20 voti.