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Salgari a 20 anni pubblica il suo primo racconto, I selvaggi della Papuasia, in quattro puntate su un settimanale milanese. Nel 1883, a soli 21 anni, ottiene un grande successo con il romanzo Le tigri della Malesia. È l’inizio di una fortunata e prolifica produzione letteraria fatta di avventure ambientate in paesi del sub-continente asiatico che Salgari non aveva mai visitato. Muore nel 1911.
Nel giorno della sua morte, un ritratto di Palmiro Togliatti, tra i fondatori del Partito comunista italiano.
Uno degli approfondimenti di questa puntata riguarda il 21 agosto 1991 quando, dopo 51 anni di occupazione sovietica, la Lettonia riconquista l’indipendenza. Successivamente a due secoli di dominazione russa, sotto gli zar, la Lettonia aveva ottenuto l’indipendenza una prima volta nel novembre del 1918, solo per perderla nuovamente in seguito al patto Molotov – Ribbentrop e allo scoppio della seconda guerra mondiale, di cui l’URSS approfitta per rioccupare la piccola repubblica baltica. Il 6 settembre del 1991 la Russia riconosce formalmente il nuovo stato che, nel 2004, entra a far parte dell’Unione Europea e della NATO.
{module Google richiamo interno} Alle ore 16.30, va in onda Sapere, spie e commandos nella Resistenza Europea – Parola d’ordine: orchestra rossa. Un documentario dedicato all’organizzazione di spionaggio organizzata dalla Russia durante la Seconda Guerra Mondiale, denominata dai tedeschi “Orchestra rossa”, che operò in diverse città europee, tra le quali Parigi e Bruxelles, sotto la copertura di una ditta commerciale con l’obiettivo di conoscere i piani e i progetti militari tedeschi.
Alle 17.00 Sapere, spie e commandos nella Resistenza Europea – Rapimento a Creta. In questa puntata si ripercorrono gli episodi più significativi di spionaggio e di azione di commandos nel corso dell’ultima guerra mondiale con l’intento di documentare la fondatezza storica e gli aspetti più significativi degli episodi presi in considerazione e legati ai vari movimenti di resistenza.
Alle 20.50, Il tempo e la storia, “Processo Eichmann”
Tutti i giovedì per Le civiltà e la storia alle ore 21.30, a.C.d.C. Oggi il tema è “Cosa sono le crociate? Perché furono scatenate? E soprattutto, cosa pensarono i musulmani che vivevano nella cosiddetta terra santa quando videro arrivare gli europei? Alla fine del XI secolo, la prima crociata, la più importante, portò alla conquista di Gerusalemme. Era il 1095 e il Papa Urbano II, al termine del Concilio di Clermont, lanciò un proclama a tutti i fedeli per andare a salvare Gerusalemme, la città che custodiva il sepolcro di Cristo. Negli anni successivi, le altre crociate furono spedizioni di soccorso per difendere i territori sottomessi. In realtà, all’epoca nessuno parlava di “crociata” ma di “pellegrinaggio” che, nel Medioevo, era un momento fondamentale nella vita dei fedeli spinti sia dallo slancio religioso, sia dalla ricerca di un futuro al di là del mare. Gerusalemme era stata governata dai romani, poi cristiani con l’Imperatore Costantino. Quando cadde l’impero romano d’Occidente, la città passò all’impero bizantino, cioè l’Impero romano d’Oriente, travolto nel VII secolo dagli arabi. Non si trattava soltanto di una questione religiosa. Nel XI secolo il Papato non era più quello di un tempo: i Papi si candidarono per dirigere il mondo e divennero capaci di dirigere la vita dell’Europa cristiana. La prima crociata fu la prova di questa nuova potenza. Non a caso non vi parteciparono né i sovrani d’Europa né l’Imperatore. Le spedizioni proseguirono fino al 1291 perdendo lo slancio religioso che aveva animato la prima crociata. Gerusalemme sarebbe diventata una città aperta ma gli scontri fra cristiani e musulmani non sarebbero mai finiti.