Indice dei contenuti
Sabato 8 marzo si svolge la Giornata della Donna 2025. La televisione italiana, per l’occasione, propone alcuni speciali. Tuttavia, dovrebbe riflettere sul modo con cui parla, molto spesso, delle donne.
Giornata della Donna 2025, L’Arte della Ribellione su Sky Atlantic
Fra i tanti speciali in onda sabato 8 marzo merita di essere citato il talk dal titolo L’Arte della Ribellione. Tale format è proposto in prima serata, dalle ore 21:15 circa, su Sky Atlantic.
Lo speciale, visibile nella rete della piattaforma satellitare a pagamento, come intuibile già dal titolo fa riferimento alla serie L’Arte della Gioia, iniziata la scorsa settimana. L’Arte della Ribellione ha come protagoniste Valeria Golino, regista della fiction, e le attrici protagoniste Tecla Insolia e Jasmine Trinca.
Esse discutono di alcuni dei principali temi affrontati nella trama della serie con la cantante Elodie, la pilota Vicky Piria e l’artista Ornella Vanoni. A moderare l’incontro c’è la giornalista Denise Negri. Tale spazio di approfondimento è disponibile, in chiaro, sul canale Youtube di Sky Italia.
Giornata della Donna 2025, Womeness su Sky Arte
Rimanendo sempre su Sky, in occasione della Giornata della Donna 2025 è trasmesso, su Sky Arte, il documentario Womeness. Il titolo, realizzato da Yvonne Sciò, racconta le appassionanti vite di alcune donne, a partire da quella di Dacia Maraini. C’è la politica ed attivista Emma Bonino, oltre all’artista giapponese Setsuko Klossowska e la cantante iraniana Sussan Deyhim.
Infine, da segnalare su Discovery+ il documentario Io, Gisèle Pelicot, tutta la verità. Il titolo racconta la storia di Gisèle, per decenni drogata dal marito ed abusata, sia dal coniuge che da altri uomini. Poche ore fa, anche la figlia Caroline ha denunciato il padre, accusandolo di violenze. Si tratta di un terribile caso di cronaca, ma al tempo stesso è anche un esempio di coraggio nella lotta contro il patriarcato e la violenza sulle donne.
Un rapporto, quello fra tv e le donne, che andrebbe rivisto
Sono numerosi, dunque, gli speciali che la tv italiana propone in occasione della Giornata della Donna 2025. Tuttavia, sul piccolo schermo occorrerebbe dare uno spazio differente alle donne anche nelle altre giornate.
Non è senza dubbio un problema di quantità. Nei palinsesti di molte reti abbondano, a quasi tutte le ore, le trasmissioni di cronaca, che affrontano molto spesso il fenomeno dei femminicidi, espressione della cultura del patriarcato e da tempo piaga sociale. Sarebbe necessario, però, ripensare alla qualità dei contenuti proposti. In primis perché non si concentrano sulle vittime (quasi sempre donne), ma sugli aguzzini o presunti tali (quasi sempre uomini), che molto spesso diventano popolari, con ospitate ricorrenti e produzioni dedicate.
Inoltre, le stesse modalità di racconto delle vicende, in tali format, sono spesso poco rispettose nei confronti della vittima. Non di rado, d’altronde, sono diffusi dettagli e particolari evitabili, che vanno oltre il diritto di cronaca e che sembrano rincorrere esclusivamente la spettacolarizzazione dei casi. Qualche eccezione, senza dubbio, c’è, ma è necessaria una profonda riflessione collettiva, per far sì che le istanze inerenti le donne vengano portate avanti tutto l’anno, e non solo l’8 marzo.