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In particolare l’avvocato Vincenzo Mennea, fratello di Pietro, sottolinea che “si sta divulgando un’immagine della nostra famiglia offensiva della dignità di ciascuno di noi con una ricostruzione distorta dei fatti reali” E prosegue: “Innanzitutto non è assolutamente vero che noi siamo vissuti nell’indigenza. Mio padre, deceduto nel 1994, era un sarto affermato a Barletta e, con la sua professione, ha mantenuto, senza alcuna difficoltà cinque figli, tutti diplomati ed ha potuto far si che Pietro potesse allontanarsi dalla cittadina per allenarsi e rincorrere un sogno presto divenuto realtà”
Spieghi, dunque, la vita reale della sua famiglia.
La nostra era una famiglia benestante, mio padre aveva tre operai che lavoravano con lui e venivano regolarmente pagati ogni settimana. E una colf aiutava mia madre nelle faccende domestiche. Inoltre la mamma era molto ben introdotta nella società di Barletta, amava in particolare avere ospiti a pranzo: la nostra tavola era sempre pronta ad accogliere amici e persino estranei. Io mi chiedo quale sia stata la fonte di tale informazioni distorte: i testimoni di quel tempo sono tutti vivi e noi fratelli non siamo mai stati interpellati. Io chiedo riservatezza per i miei genitori e la nostra famiglia. La fiction ripercorra la gloriosa carriera di mio fratello che è divenuta un patrimonio sportivo a livello internazionale, ma lasci stare la privacy di una famiglia che è stata sempre discretamente al suo posto e vuole continuare a non essere sotto i riflettori.
{module Google richiamo interno} Avvocato, ha mai espresso queste sue preoccupazioni al produttore Barbareschi?
C’è stata una telefonata con Barbareschi, seguita, successivamente, da altri approcci con i responsabili della fiction, ma non mi è stato possibile trovare un punto di incontro. Loro sono sicuri di quanto hanno realizzato e non accettano nessuna modifica. E se continuerò a non avere interlocutori che riescano a capire il nostro punto di vista, sarà costretto ad adire le vie legali.
Significa che bloccherà la messa in onda della fiction?
Se dovesse essere necessario lo farò. Queste notizie distorte, tra l’altro, si sono diffuse anche su altri media ed è allora indispensabile che si ristabilisca la verità. Ad esempio, è stato detto che mio fratello Pietro andasse a correre, per allenarsi, sulla litoranea di ponente di Barletta. Non è assolutamente vero, poteva farlo forse in età adolescenziale dato che il fondo è sabbioso, ma non in seguito.
Anche su suo fratello sono state diffuse notizie non vere?
Certo. Hanno detto, ad esempio, che Pietro era timido: come può esserlo un atleta quotidianamente in contatto con migliaia di persone? Hanno persino affermato che io ero geloso di mio fratello. Io ero solo spaventato dall’enorme mole di allenamenti a cui, ogni giorno, si sottoponeva e temevo per la sua salute.
E’ vero che voi fratelli non venite invitati nelle manifestazioni ufficiali in onore di Pietro?
Assolutamente si. Lo scorso anno è venuto a Barletta il Presidente del Senato Grasso per una commemorazione di Pietro e, non essendo stati invitati, ci siam dovuti presentare da soli. Ma la nostra esclusione dagli eventi ufficiali è purtroppo prassi comune. Allora, dato che già ci escludono, vogliamo essere esclusi anche dalla fiction di Rai1.
Ricordiamo che la miniserie Pietro Mennea- La freccia del Sud è diretta da Ricky Tognazzi con Michele Riondino nel ruolo del grande velocista barlettano. Nel cast ci sono anche Luca Barbareschi, Nicole Grimaudo, Gian Marco Tognazzi, Lunetta Savino e Nicola Rignanese. Scritta da Ricky Tognazzi e Simona Izzo, la miniserie racconterà la vita e le superbe imprese sportive di uno dei più grandi atleti italiani di tutti i tempi. Le riprese si sono svolte tra Barletta, Bisceglie e Bari.