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I protagonisti sono ragazzi affetti dalla sindrome di Tourette, un disordine neurologico che si manifesta a partire dall’infanzia e talvolta scompare con la crescita. È caratterizzato da tic motori e fonatori incostanti, la cui gravità può variare da lieve a invalidante. Quando però questi soggetti si immergono nella musica accade una piccola magia: i ragazzi riprendono il pieno controllo di se stessi. Bastano un microfono per cantare o uno strumento musicale da strimpellare e i comportamenti tipici della sindrome diventano solo un ricordo.
Padrone di casa è l’attore e presentatore radiofonico Raggie Yates che accompagnerà i giovani cantanti durante il loro percorso che culminerà con la realizzazione di un concerto dal vivo.
Nel primo episodio in onda questa sera Raggie Yates viaggerà in tutta l’Inghilterra a caccia di talenti “speciali”, li intervisterà, li farà esibire, e infine li sceglierà.
Nella seconda puntata i concorrenti selezionati inizieranno a provare le esibizioni e conosceranno i propri vocal coach che daranno loro i giusti consigli per migliorare. Allo stesso tempo prenderà il via il lavoro di gruppo tra i vari concorrenti, che dovranno collaborare insieme per la riuscita dello spettacolo.
Nel terzo appuntamento vedremo lo show prendere sempre più forma attraverso nuove prove che si svolgeranno insieme ai coreografi e ai professionisti del make-up. Il tutto sarà arricchito da visite a sorpresa da parte di stelle dello spettacolo.
Nel quarto e ultimo episodio andrà in scena il concerto: verranno alternati momenti live a contributi video il cui fine è ripercorrere le tappe dell’avventura dei protagonisti. Le famiglie e gli amici dei giovani cantanti testimonieranno il cambiamento dei loro cari grazie a questa particolare esperienza.
Un programma da tenere d’occhio, soprattutto per valutare come il delicato tema di questa sindrome verrà affrontato. Sulla carta si potrebbe trattare di una buona occasione per mettere in luce gli effetti positivi della musica sul corpo, su alcune malattie e sulla psiche umana, ma il rischio di utilizzare un disturbo per fare spettacolo è sempre dietro l’angolo.
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Non sarebbe la prima volta, purtroppo, nella nostra tv: lo sfruttamento intensivo di alcune tematiche particolari, come ad esempio il cosiddetto “caso umano” ha raggiunto livelli insostenibili.