Si tratta di tre donne molto diverse tra loro: attrice la prima, con formazione teatrale alle spalle, “opinioniste” le altre due. Mentre però BarbieXanax utilizza YouTube per recensioni di film, oltre che per inserire filmati di lei che assaggia cibi strani, Martina dell’Ombra attrae click con la sua stravaganza, solitamente oggetto di insulti.
La ragazza infatti, sostiene di voler esprimere pareri su qualsiasi argomento, dalla politica all’economia; opinioni che, racconta, spesso non sono condivise. Semplice comprenderne il motivo, visto che Martina Dell’Ombra ritiene che in Italia il lavoro non manchi, dato che nella sua famiglia lavorano tutti e le sue amiche pure. YouTube ha dunque creato un personaggio, ed è semplice intuire a cosa si devono le migliaia di visualizzazioni dei suoi video: lo scopo comunque, è diventare una voce importante della rete per approdare, in futuro, in politica.
{module Google richiamo interno} La rete può dare luogo ad una notorietà veloce, diversa rispetto a quella degli altri media. Se però grazie alla rete si alimenta l’ego, arrivano anche contatti di lavoro.
Gaia Scodellaro per esempio, è diventata Vera Bes proprio perché ha ricevuto un messaggio su Facebook. Non solo: avendo già girato Stuck, ha confessato di essere stata riconosciuta proprio grazie a quel ruolo; una parte grazie a cui sono poi arrivate delle opportunità lavorative in tv.
La Scodellaro ha poi osservato come nel web ci sia una certa solidarietà femminile, che invece scarseggia in altri ambiti.
Uno dei punti di forza della rete è sicuramente la varietà di prodotti che ospita: se da un lato qualcuno cercherà sicuramente i filmati dei gattini, dall’altro ci sarà chi vorrà vedere prodotti più strutturati.
Non è un caso, afferma Janet De Nardis, che in un arco di tempo di un solo anno la qualità delle serie del Roma Web Fest sia aumentata. Così come è cresciuta l’età dei visitatori.
Il problema però, è ancora far capire che le webseries hanno dei costi da sostenere: lo spiega Simone Laudiero della Buoncostume.
Nonostante questo tipo di formato si stia affermando, persiste ancora l’idea che si tratti di qualcosa a costo zero; un buon prodotto invece, prevede sempre degli investimenti. La tv però se ne sta accorgendo, e in questo senso l’esperienza de Il Candidato è un segnale più che positivo.