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La formula del programma è stata pienamente riconfermata: il cuoco scozzese corre in aiuto di quei ristoranti che sono sull’orlo del fallimento. Avrà sette giorni di tempo per osservare e valutarne l’andamento, trovare strategie vincenti e offrire consigli ai proprietari.
Arredamenti completamente rinnovati, menù in grado di legare innovazione e tradizione, dritte per la gestione della sala, dello staff e del rapporto con i clienti. Un occhio di riguardo naturalmente sarà dato anche allo chef dei vari ristoranti visitati che dovrà essere in grado di cucinare alla perfezione i nuovi piatti e soprattutto convivere con l’ingombrante ma prestigioso collega.
In questa nuova stagione Gordon approda a Denver nel “Pantaleone’s” dove cercherà di aiutare Pete, il proprietario di un ristorante italiano. L’uomo è convinto di cucinare la miglior pizza di Denver ma la prova dell’assaggio non sarà poi così convincente. Lo chef stellato viaggiando in molti paesi del Nord America, tra cui Arvada e Queens, si troverà ad affrontare problemi di ogni genere: cucine e locali sporchi, cibi congelati e cuochi che utilizzano solo il microonde.
{module Google richiamo interno} Nelle scorse serie, Ramsay ha adottato soluzioni vincenti, cercando il più possibile di salvaguardare il capitale umano che trovava all’interno del locale. Lui è in grado di lavorare sul piano psicologico, senza dover adottare soluzioni estreme come licenziamenti e/o chiusura temporanea del ristorante. Questo avviene solo di fronte a situazioni disastrose.
Accattivante e convincente il montaggio di ogni singolo episodio, stonano le eccessive parolacce (puntualmente bippate) e i toni alti che i protagonisti talvolta utilizzano.
Il personaggio Ramsay è costruito per enfatizzare i suoi gesti e le sue parole e questo fine è raggiunto anche attraverso le espressioni volgari e le litigate pesanti con lo staff del ristorante. Il limite comunque non viene mai superato, nemmeno nei momenti più caldi. Altrettanto poco condivisibili le umiliazioni che Gordon impone, soprattutto ai proprietari che oltre ad assistere alle sue sceneggiate, saranno costretti ad accettare i nuovi ordini imposti dallo chef scozzese.
Il programma ha avuto un successo tale, che è stato replicato in diversi paesi; la versione italiana è stata affidata ad Antonio Cannavacciuolo. Nonostante l’impegno e la dedizione dei vari protagonisti, nessuno però riesce a raggiunge il carisma e la professionalità di Ramsay che si cimentato anche nella rivalutazione degli Hotel.
Se in tv lo show è andato bene, lo stesso non si può dire dei locali protagonisti del programma: circa il 60% dei ristoranti visitati e rinnovati dallo scozzese, infatti risultano essere attualmente chiusi. Anzi, alcuni di loro, addirittura, hanno alzato bandiera bianca prima della messa in onda della puntata a loro dedicata.