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Cominciamo con la puntata odierna. Il 1998 e il 1999, sono gli anni delle fiction. Parte Un medico in famiglia, la serie sulle vicende della famiglia Martini destinata ad appassionare tutta la famiglia. Il merito del successo è del format di origine spagnola, degli attori che vi recitano tra cui un inedito Lino Banfi e dei temi trattati che rileggono in chiave comica, mai smaccata, la quotidianità delle famiglie italiane. Accanto a Un medico in famiglia un’altra serie cattura il pubblico italiano: è Incantesimo. Uno sceneggiato melodrammatico ai confini con la soap opera che ha in comune con il primo solamente la presenza del camice bianco. Il successo di queste due serie saranno solo il preludio alla fiction evento di questi ultimi quindici anni, la cui prima edizione verrà prodotta nel 1999: Il commissario Montalbano. Una serie cult che trasporta il personaggio di Camilleri e la sua Sicilia letteraria nelle case degli italiani nell’interpretazione calda e familiare di Luca Zingaretti e del suo celebre «Montalbano sono…».
{module Google richiamo interno} Domenica prossima, 19 ottobre, il biennio 1998- 1999 verrà analizzato sotto l’ottica dello sport. C’è il tentativo di rileggere il racconto sportivo con due programmi che hanno segnato in maniera diversa la storia della televisione, avvicinando allo sport un target di pubblico a cui lo sport non era mai interessato. Parliamo di Quelli che il calcio (’98), programma già in onda dai primi anni ’90 che proprio quest’anno passa a Rai Due. La conduzione è affidata a Fabio Fazio (la cederà a Simona Ventura solo nel 2001) e, insieme a lui, è presente una “squadra” di inviati, opinionisti e giornalisti capace di raccontare in chiave ironica, oltre alle partite, i personaggi e tutto il colore che ruota attorno a questo sport.
C’è poi Sfide (’99), un format che fa del racconto la sua grande forza, mettendo a confronto personaggi dello sport e non solo. Alla base del successo di questi due programmi vi sono gli autori: la ricerca da parte delle firme più originali della televisione italiana di storie forti e di modalità di racconto che incuriosiscano, divertano e soprattutto appassionino gli spettatori. A questo proposito il bienno ’98 – ‘99 è fecondo di esperimenti come la Melevisione per il target infantile ma soprattutto Blu Notte, il programma di Rai Tre in cui lo scrittore Carlo Lucarelli utilizza un inedito linguaggio televisivo per analizzare i delitti irrisolti e i grandi misteri della cronaca giudiziaria italiana.