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I due appuntamenti, il 15 e il 16 dicembre, in prime time su Rai1, sono stati presentati dallo stesso Benigni, dal direttore dell’emittente Giancarlo Leone e dal direttore generale dell’azienda Rai, Luigi Gubitosi.
Sono quarantadue anni di collaborazione con la Rai, sottolinea Benigni. E Luigi Gubitosi non ha esitato a parlare di “evento”, riferendosi alle due puntate che l’attore-regista toscano dedica ai Dieci Comandamenti.
Benigni tenta di ironizzare e sdrammatizzare: “Dopo la Costituzione, i Dieci Comandamenti, mi starò montando la testa? Il prossimo anno farò l’esegesi dei sette nani”. Poi spiega il motivo che l’ha convinto a realizzare due serate televisive su un tema così difficile: “Sono le parole più belle del mondo e i Comandamenti sono uno più bello dell’altro, hanno segnato la vita del mondo intero. Sono dieci parole vive che danzano davanti ai nostri occhi, danno l’etica a tutto il mondo e hanno fatto entrare l’infinito nella vita di tutti i giorni”.
{module Google richiamo interno} E continua: “i Dieci Comandamenti, “sono il più grande spettacolo mai messo in scena. Non vorrei essere frainteso ma quel libro, la Bibbia, è lo spettacolo per eccellenza. Soprattutto il libro dell’Esodo che è l’esempio da seguire per qualsiasi popolo in cerca di libertà. Perché lì si parla di libertà e, leggendolo, si rimane stupefatti, si va dentro all’infinito. E’ un nutrimento, bisognerebbe leggerlo mezz’ora al giorno, fa bene alla salute”.
Benigni appare sinceramente appassionato all’argomento: “Abbiamo deciso di fare due serate perché il materiale era tanto, ma io ne avrei fatte anche dieci, anzi pensavo di fare come “Un posto al sole” e non finire mai perché i Dieci Comandamenti sono di una bellezza che non si consuma. E’ la legge dei sentimenti”.
La sua verve comica lo porta a ironizzare ancora: “Se i Comandamenti non ci fossero stati dati, oggi avremmo gente che ruba, che uccide… Meno male che sono solo dieci: pensate le discussioni se fossero arrivati al comandamento 18”.
Poi ricorda che l’idea dei Dieci Comandamenti in tv è nata quasi per caso: “Nel corso di un’intervista, dissi quasi per gioco: ‘Dopo la Divina Commedia che posso mai fare in tv, i Dieci Comandamenti?’ ed eccoci qua”. Ci tiene, però, a sottolineare che il suo interesse “non è misticismo, si tratta delle parole più famose dell’umanità”. Però lancia una stoccatina a chi non crede: “Gli atei mi sembrano un po’ noiosi perché parlano sempre di Dio”.
Infine svela i Comandamenti che preferisce: “I miei preferiti sono due: onora il padre e la madre e ricordati di santificare le feste, perché non hanno il ‘non’. Ma tutto quello che dice Dio è spettacolo. E quel libro l’ha scritto proprio bene”.
E annuncia che sta preparando un nuovo film che non sarà di soggetto religioso.
Due anni fa Benigni si era occupato sempre su Rai1 della Costituzione italiana definita la più bella del mondo.