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Sono momenti di grandissima tensione, però il gruppo di operai riesce a portare in salvo il giovane ingegnere. Il giorno dell’inaugurazione della prima tratta di autostrada, la paura sono solo un brutto ricordo, negli sguardi di tutti c’è l’orgoglio per aver realizzato un’opera inimmaginabile: un immenso ponte sul Po, lungo un chilometro e duecento metri, che resiste persino al passaggio dei carri armati.
L’amore tra Gaetano e Maria, nonostante l’arrivo di Angela, i sensi di colpa di Gaetano, e il desiderio di sottrarsi di Maria, continua ad essere forte. Anche tra Bruna e Giovanni c’è qualcosa di vero e profondo. E dopo essersi allontanati per qualche tempo decidono che una volta finita la strada vivranno insieme.
I lavori proseguono: sembra una giornata come tante, alcuni operai sono sulla centina ideata per realizzare i viadotti dell’Appennino,
ad un tratto un forte rumore rompe il silenzio delle montagne, l’impalcatura cede facendo precipitare tre operai pericolosamente ancorati alla vita dalla sola cintura di sicurezza.
Tra essi c’è anche Gaetano. Giovanni non esita un istante a soccorrerli: si cala lungo la centina, riuscendo a salvarli tutti proprio nell’attimo in cui la struttura si spacca facendolo precipitare nel vuoto.
È il 1964 quando Gaetano, deciso a rientrare al Sud, promette a sua moglie che baderà alla famiglia anche da separati. Ha deciso di lasciarsi andare a quell’amore che non ha più ragione d’esser negato e corre a cercare Maria, trasferitasi intanto proprio a Napoli per dimenticarlo.
Dopo 8 anni di lavori, l’Autostrada viene inaugurata. E’ il 4 ottobre 1964: le prime due macchine ad attraversare l’autostrada sono due 500 guidate da due giovani donne, una partita da Milano, l’altra da Napoli. Nel punto concordato a metà strada, Cova e i suoi aspettano emozionati. Nel momento dell’arrivo l’applauso è fragoroso ed è dedicato a tutti quegli operai che hanno perso la vita per consentire che “la strada diritta” potesse essere realizzata.
La vicenda era iniziata nell’autunno 1956 quando Fedele Cova amministratore delegato della Società Autostrade, decide di dimostrare al mondo che l’Italia è capace di vincere la sfida della ricostruzione e tenere fede all’incarico che gli è stato dato: realizzare una strada dritta lunga 755 chilometri, che unisca le città d’Italia. Le sue braccia operative sono Giovanni e Gaetano.