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Si parlerà ancora dell’avviso di garanzia al marito della donna, Michele Buoninconti. Poi si punta l’attenzione sui nuovi sopralluoghi che sono stati effettuati dagli inquirenti lungo il rio dove è stato ritrovato il corpo. L’attesa per i risultati dell’autopsia rappresenterà un ulteriore argomento di discussione nel tentativo di fare luce sul caso che sta interessando l’opinione pubblica.
Elena Ceste era scomparsa da casa il 24 gennaio ed è stata ritrovata morta il 18 ottobre scorso.
Inoltre si porrà l’attezione anche sui due uomini che chattavano su Facebook con Elena. Uno è il compagno delle elementari della Ceste, l’altro era l’ex fidanzatino ai tempi del liceo. Verrano mandati in onda stralci di quanto hanno affermato, cercando di capire il carattere, ma soprattutto lo stato d’animo di Elena Ceste nelle settimane che hanno preceduto la sua scomparsa.
Naturalmente, intorno alla drammatica vicenda non trapelano notizie da parte degli inquirenti e della famiglia che conservano a proposito il massimo riserbo.A questo proposito i legali della famiglia di Elena hanno chiesto che venga diminuita “la pressione mediatica” alla quale il marito e i figli della donna sono sottoposti oramai da mesi.
Il complesso di tutti gli elementi e i tanti interrogativi del giallo di Costigliole d’Asti costituiscono la parte principale della puntata di “Quarto Grado”
Ma, naturalmente, si farà anche il punto sugli altri “cold case” della nostra cronaca nera come accade in tutti gli appuntamenti del settimanale di Retequattro a cura di Siria Magri.
A due anni esatti dalla morte di Federica Mangiapelo, affogata in pochi centimetri d’acqua, Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero aggiornano i telespettatori sul mistero del Lago di Bracciano. Alla luce degli ultimi sviluppi del caso, qual è l’attuale posizione dell’ex fidanzato della giovane Marco Di Muro, unico indagato per il delitto?
Il caso delle Ceste e gli altri fatti di cronaca nera hanno oramai invaso i contenitori televisivi che li trattano in maniera voyeuristica con quella ipocrita retorica del dolore finalizzata a conquistare il pubblico. Il tutto per la gioia degli inserzionisti pubbliciatari che vendono a caro prezzo gli spot da mandare in onda nel corso di questi programmi.