Al centro delle puntate ci sono ragazzi in conflitto con i genitori e con il mondo che li circonda,adolescenti disinteressati alla scuola e al lavoro, pericolosamente abbagliati da compagnie discutibili. Purtroppo situazioni simili accadono molto più frequentemente di quanto non si immagini e ad esserne interessate sono anche famiglie apparentemente al di sopra di ogni sospetto. Quali provvedimenti adottare quando i genitori intuiscono che il figlio o un suo amico si sta incamminando su brutte strade? A volte il pericolo passa da solo, magari solo con qualche buon consiglio. Ma, se così non fosse? Alcuni genitori sono sopraffatti da sensi di vergogna e tentano di isolarsi, altri pensano allo psicologo, altri non sanno come affrontare la situazione.
Partendo da questi presupposti, Italia 2 prova a raccontare storie vere e ipotizzare soluzioni. L’obiettivo è far capire agli spettatori del programma che le situazioni difficili in cui possono riconoscersi non sono insolite e che esistono strade nuove per affrontarle. In questo contesto si inserisce la proposta di Italia 2 “Brat Camp”, un docu-reality in sei puntate in cui otto ragazzi con un presente difficile trascorreranno tre settimane piene di difficoltà in un accampamento in montagna, a Valtorta, nelle valli bergamasche. Saranno costretti a rispettare regole dure, dormire in tende da loro stessi allestite, vivere all’aperto, confrontandosi con una vita più semplice e senza comodità, dovranno rinunciare a cellulari, piercing, sigarette e oggetti non strettamente necessari.
Invece svolgeranno attività quali trekking e equitazione, si metteranno alla prova in esercizi non semplici, dal guado di fiumi al free-climbing, dalla pulizia delle stalle alla mungitura degli animali. In più dovranno assistere i più deboli: lavoreranno in una casa di riposo, dove terranno compagnia agli anziani, cucineranno e serviranno ai tavoli. Insomma, affronteranno il lavoro fisico e soprattutto dovranno assumersi la responsabilità delle proprie azioni, anche con terapie di gruppo, yoga e meditazione.
L’aspetto psicologico- educativo sarà particolarmente seguito. I ragazzi proveranno ad affrontare se stessi con il supporto di un coach, di una psicologa, di un’educatrice e di un capo scout. Funzionerà? Capiranno cose nuove o diventeranno ancor più resistenti? Reggeranno o abbandoneranno il campo? Di certo, l’esperienza a “Brat Camp” muoverà qualcosa in loro.
.In più, da lunedì a sabato, ci sarà una striscia quotidiana (da lunedì a giovedì alle ore 14.40, venerdì e sabato alle ore 12.05) per seguire passo dopo passo emozioni, delusioni e progressi che i ragazzi vivranno nella loro esperienza al campo.