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Il primo argomento affrontato, come titola lo schermo, è “La vita comincia a 50 anni”, ma non si tratta di un tema di costume: il riferimento è agli ex consiglieri della regione Lazio che possono andare in pensione e maturare un vitalizio proprio a quell’età.
Anno per anno fino al 2032, Giletti mostra quanti consiglieri beneficeranno di questo diritto acquisito, che ci costerà 55milioni di euro: saranno 44 in tutto a compiere 50 anni e poter godere di questo privilegio.
Nel parterre di ospiti un “esuberante” Antonio Pennacchi, che con il suo solito linguaggio colorito afferma un’evidenza: non si può pretendere che i singoli rinuncino, occorre che lo stabilisca la legge. Poi prosegue: rubassero pure, ma facessero almeno ciò di cui hanno bisogno le persone. Lo scrittore va sul concreto, portando l’esempio della strada Pontina, che collega la capitale e Latina: sono vent’anni che deve essere ricostruita, invece le vie di comunicazione sono ancora quelle volute da Mussolini.
I benefit dei consiglieri si scontrano con le storie reali dei cittadini reali: a L’Arena la signora Daniela Fregosi, partita iva, che dopo un cancro al seno non si è potuta permettere di procedere con ulteriori cure, come rifarsi il seno, per non perdere giorni di lavoro.
Si passa quindi alla cronaca nera; in collegamento Don Roberto Zappino, prete di Costiglione d’Asti. Come già anticipato, si parla di Elena Ceste, addirittura in contemporanea sia a L’Arena che a Domenica Live.
Secondo il parroco la donna era turbata, nonostante sia stato escluso fosse depressa.
Infine, Flavio Briatore, il boss di The Apprentice. Partendo dal suo programma, in cui pare non ci fosse copione ma autori che si limitavano a riferire cosa succedeva durante le prove, Briatori ammette che l’esperienza gli sia servita per conoscere i ragazzi di oggi.
I giovani, dice, hanno poca voglia di soffrire, di “mangiare il filo spinato”; evidentemente la loro precarietà non solo professionale, ma esistenziale, gli sfugge. Infatti poco dopo ricorda di non vivere in Italia da 30 anni, e il cerchio si chiude qui.
Giletti accenna alla cena con Renzi: bisogna essere ottimisti per uscire dalla crisi, sostiene l’imprenditore. In Italia invece, soffriamo di un’incapacità strategica di sfruttare in pieno ciò che ci distingue; più in generale non si accetta la meritocrazia, tanto che, nei confronti di chi fa i miliardi, si pensa sempre che abbia evaso.
Giletti passa al lato sentimentale: la gelosia di Naomi Campbell e il matrimonio con Elisabetta Gregoraci, sposata perché nella vita, a un certo punto, arriva un momento in cui bisogna decidere.
Dopo avergli mostrato l’imitazione di Crozza, l’intervista si conclude con un endorsement a favore di Matteo Salvini, considerato nuovo delfino di Berlusconi; fino all’anno scorso, sarebbe stato Renzi. Salvini invece, ha risollevato la Lega grazie alla meritocrazia,; sembra perciò l’unico possibile leader per il centrodestra italiano.