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Si tratta di una creazione dell’Aterballetto sul celebre personaggio della letteratura spagnola, con coreografia di Eugenio Scigliano e destinato al Teatro Valli di Reggio Emilia, dove peraltro ha da poco debuttato.
Lunga è la storia dell’Aterballetto, luogo di primizie e di sperimentazioni, luogo di abilità straordinarie nella danza contemporanea, che ne hanno decretato il successo all’estero, dove in conseguenza l’Aterballetto è più presente che in Italia.
E’ stato anche luogo. in particolare negli ultimi anni. di coreografie dure e dolorose, legate a tematiche impegnate, quelle di Mauro Bigonzetti che della compagnia è stato direttore per dieci anni fino al 2007 (poi ne è diventato coreografo principale).
Dell’Aterballetto è stato frequente collaboratore ultimamente Eugenio Scigliano, recente autore di un “Casanova” seduttivo, al quale intende ora porre a fianco ‘un altro seduttore’, l’hidalgo di Cervantes, il popolarissimo Don Quixote de la Mancha, per noi Don Chisciotte e basta.
Ma quello che seduce di questo nuovo antieroe di Scigliano, è la purezza, sono le idealità che si vanno perdendo nella società, nonostante che egli le eriga a sua bandiera.
Scigliano ne fa perciò una metafora dell’uomo di oggi, aiutato dalla ‘schizofrenica’ scelta musicale di musiche spagnole del Seicento e altra contemporanea del finlandese Kimmo Pohjonen. Nel processo di attualizzazione del personaggio, simile all’artista sospeso fra realtà e idealità, Scigliano compie scelte visuali in bilico fra l’onirico e il reale, con l’ausilio delle scene e delle inimitabili luci di Carlo Cerri, oltre che dei costumi di Kristopher Millar e Lois Sbandale.
Particolare rilievo prende nel balletto il personaggio del fido scudiero Sancho Panza, che pur nel suo realismo finisce per vivere il sogno di Don Chisciotte, seguendolo nel suo itinerario senza meta, in molteplici e pregevoli duo coreografici. Don Chisciotte diviene insomma un nostro contemporaneo, in bilico fra realtà e mondo immaginario creato da lui stesso, “il cui spirito non omologato – afferma Scigliano – dovrebbe ispirarci oggi più che mai”.
Lo spettacolo sarà introdotto dal noto musicista e compositore Michele Dall’Ongaro