Bilancio, per Rai2, sicuramente positivo visto che la rete è riuscita a incollare allo schermo una media di 3 milioni e 280 mila spettatori con buon successo presso i più giovani e con Lombardia, Marche e Puglia a guidare la classifica delle regioni più generose in termini di pubblico televisivo. Molto attivi si sono rivelati anche gli utenti dei social network: su Twitter i followers di “The Voice” sono passati dai 3200 del 7 marzo ad oltre 38000 seguaci e gli apprezzamenti sulla pagina Facebook da 5500 sono diventati 54000.
I quattro ragazzi si sono detti soddisfatti del percorso svolto all’interno del programma, descritto da Silvia come un fulmine a ciel sereno che le ha permesso di arrivare a un gran numero di persone a casa. Per Elhaida è stata un’esperienza totalmente diversa da quelle vissute precedentemente, dal momento che per la prima volta si è trovata da sola in un altro paese (la 19enne è infatti di origine albanese). Veronica ammette di avere iniziato “The Voice” per gioco, ed ora che si è guadagnata la finale è diventata una bella sfida da affrontare: «La mia vita è stata stravolta! Comunque andrà io ho già vinto avendo avuto l’opportunità di realizzare il mio sogno e di cantare e ballare con un’icona come Raffaella Carrà. Questo programma è stato per me il posto giusto nel momento giusto». Grande entusiasmo anche per Timothy, unico esponente di sesso maschile a gareggiare per il titolo: «La mia è una vittoria “uoma”» – scherza con il parterre – «Durante il programma sono stato sempre me stesso, non ho mai provato ad essere qualcun altro».
Parole di profonda stima anche per i coach che hanno dispensato consigli ai loro protetti: Raffaella Carrà ha insegnato a Veronica a stare sul palco in senso fisico e senza paure («Forza sulle ginocchia e chiappe strette!»), Noemi è riuscita a trovare una vena rock nel canto di Silvia, inizialmente in difficoltà nell’approcciarsi a questo genere dato che fino ad oggi si era sempre ritenuta una cantante soul e blues; Pelù ha dato modo al bel rocker veronese di esternare la propria personalità, Cocciante invece ha compreso la grande sensibilità di Elhaida aiutandola a trasmetterla a chi ascolta.
Prima di approdare al programma di Rai2 alcuni di loro avevano già giocato la carta del talent, come nel caso della giovane di Tirana che in patria ha vinto “Star Academy” nel 2009, mentre qui da noi è stata scartata alla prima audizione di “Amici”. La stessa sorte era toccata alla Capasso, che si è sentita dire di no anche a “X Factor”: «“The Voice” è il talent che fa la differenza, non ci porta a diventare persone aride e a farci litigare». Cavicchini sottolinea come in realtà questo non sia un talent, ma un live show che si avvale di una band che suona dal vivo, prova e costruisce i brani insieme ai concorrenti, i quali durante l’esperienza televisiva continuano a vivere liberamente la propria vita, mantenendo i rapporti con il mondo esterno senza dover “congelare” il presente. «Avevo una brutta opinione dei talent show, ma questo non lo è. “The Voice” è una grande opportunità per i giovani che vogliono fare musica oggi» ribadisce la De Simone.
A chi chiede loro quali piani abbiano una volta finita questa esperienza, tutti rispondono che se ci sarà un seguito nel mondo musicale avverrà con naturalezza, dimostrando così di avere i piedi ben piantati a terra, ma ciò non toglie che possano avere diverse idee in cantiere. Elhaida rivela che il rapporto professionale con Cocciante non si limiterà all’inedito che presenterà come da regolamento in finale – firmato dallo stesso coach e per il quale si sta pensando anche ad una versione in italiano -, ma che ci sarà anche qualcos’altro. Chi si sbilancia di più è Timothy che non ha intenzione di sparire dalla circolazione dopo un paio di brani: «Voglio lavorare ad un progetto a lungo termine. Le personalità forti vincono!», dice. Intanto l’unica che in finale porta un inedito firmato di proprio pugno è Veronica, l’inconfondibile caschetto biondo di questa edizione: «Ho scritto “Nati liberi” qui a “The Voice”, nella mia camera d’albergo. Sono molto contenta del risultato, perché è una canzone vera, sincera. L’esperienza vissuta in queste settimane e le persone che hanno messo la loro esperienza e professionalità al mio servizio mi hanno ispirato a scrivere».
Inevitabile chiedere un pronostico su chi vincerà questa prima edizione e la vittoria di quale concorrente non lascerebbe l’amaro in bocca agli altri: «Non ragioniamo in questi termini, abbiamo già vinto tutti, siamo i vincitori delle rispettive squadre!», è la perfetta chiusa di uno show più volte etichettato come un po’ troppo buonista.