Crozza apre il programma con un’imitazione del leader della Lega Matteo Salvini. Indossa una maglia con la scritta “Stop invasione! Prima i tombini di ghisa!” Il comico è attorniato da finti sostenitori del segretario del Carroccio. La presa in gira nei confronti di Salvini, che Crozza ritrae anche un po’sboccato, è legata a quanto avvenuto lo scorso 18 ottobre, quando il politico ha tenuto una manifestazione contro quella che lui definisce “invasione” degli immigrati. “Noi siamo contro i clandestini!”, strilla Crozza/Salvini.
Crozza parla ancora della Lega, che secondo lui è passata “dal secessionismo al nazionalismo”. Poi parla delle similitudini nella linea politica con la francese Marine Le Pen. Il discorso finisce con una riflessione sul fascismo. Secondo il comico, quando nei momenti di crisi non si sa come poter risolvere i problemi, emerge una componente fascista presente in ognuno di noi. E lo ribadisce con una canzone: “C’è un fascista in me”. Un’altra occasione, tra il serio e il faceto, per strigliare modi di fare italiani che spesso ricalcano ideologie che dovrebbero essere superate.
Si parla ancora di “accoppiamenti politici”. Dopo Salvini-Le Pen, la scure della satira cade ancora su Berlusconi e Renzi. La loro “soap opera” continua: “La settimana scorsa avevano litigato, stavolta hanno fatto pace. Sono una coppia riuscita, insieme sarebbero una famiglia perfetta!”.
Ancora tanta politica. Si parla delle probabili dimissioni del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Crozza lo imita e si confronta con i suoi corazzieri. Il Capo dello Stato è sconfortato e vuole andare via a tutti i costi: “Ma io ho 90 anni, è possibile che tutto dipende da me? Ma Renzi cosa sta facendo? Vorrei vedere Renzi a 90 anni!”
Il finto Napolitano ha una tale voglia di scappare, che addirittura fugge nello spazio in direzione di un buco nero. Torna poi sulla Terra, dove nella finzione scenica sono passati 40 anni. Chi governa? Ancora Renzi e Berlusconi! E Napolitano dice: “Ancora Berlusconi? E’ peggio della sbrodolata d’olio sulla camicia, non si leva mai!” Ad un certo punto arriva un Renzi invecchiato e con un bastone, che nelle sue parole non è cambiato di una virgola rispetto a 4 decenni prima. Disperato, Napolitano decide di ritornare nel buco nero per non assistere allo sfacelo del nostro Paese. Pubblicità.
Come preannunciato prima della sosta pubblicitaria, si riprende con l’imitazione di Massimo Ferrero, per tutti “Il viperetta”. Il presidente della Sampdoria è stato recentemento deferito dalla Figc per le infelici frasi sul patron dell’Inter Erick Thohir. E’ in silenzio stampa e per questo la bocca è coperta da una sciarpa blucerchiata. Alla fine però parla e dice: “C’è in atto una violazione dei diritti umani, ad esempio i filippini. Ferrero martire”! Stavolta “Viperetta” sembra essere più chiaro rispetto alle altre volte, seppur a suo modo. Poi, però, inevitabilmente si perde nei suoi pensieri e confonde l’intervistatore che vorrebbe capire il suo discorso.
Crozza riprende il suo monologo. Ne approfitta per prendere in giro alcuni libretti di istruzioni di alcuni elettrodomestici, che spesso contengono indicazioni strambe. Un gustoso espediente per chiedersi: “Perchè non si mettono precise avvertenze su oggetti importanti, tipo la legge di Stabilità? Ci sono più trappole in questa legge che in raduno di bracconieri!” Crozza, tra le battute e qualche parolaccia di troppo, spiega il provvedimento mettendone in evidenza le criticità. “Il governo Renzi agevola chi è agevolato già di suo!” L’attacco si fa più duro, in particolar modo nei confronti delle pensioni d’oro, salvate lo scorso anno dalla Corte di Cassazione. Réclame.
Si ricomincia con uno dei personaggi a cui Crozza è più affezionato, Antonio Razzi. Il giornalista lo interroga sulla possibile variazione degli estimi catastali. “Eh sì, l’estimo andava di moda nel ’68!” La confusione è con l’eskimo. Puntualmente il Razzi farlocco cerca di indurre il suo intervistatore a compiere azioni truffaldine: “Non li fare studiare i tuoi figli, che i concorsi sono tutti truccati! Fai tutto in nero!”. Come ogni venerdì, i doppi sensi sono alla base di questo sketch. Questa sera, però, risultano eccessivi, così come è sovrabbondante l’utilizzo di termini sboccati. Un peccato perchè il politico abruzzese è uno dei personaggi più spassosi del repertorio crozziano. Ultima pubblicità, si chiude con “Kazzenger”!
Ritorna dopo la scorsa settimana la parodia di Roberto Giacobbo e del suo Voyager. Come sempre, le domande improbabili che Crozza/Giacobbo si pone sono tra le più astruse. Una su tutte: “Quale gene fa sì che il limone, quando lo strizzi, sappia esattamente dove si trova il tuo occhio?”.
Finisce qui l’appuntamento con “Crozza nel paese delle meraviglie”. L’ottava puntata dello show andrà in onda venerdì 21 novembre, sempre alle 21.10 su La7.