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Protagonista, il tema della sofferenza infantile e della migrazione disperata delle popolazioni mediterranee, di cui è simbolo il gommone, la carretta del mare. Anche Kledi conosce questa realtà. Il danzatore albanese sbarcato in Italia nel 1993 a 19 anni, divenuto il ballerino televisivo più amato dal pubblico femminile, e principale volto di Rai5 – rete per cui tuttora lavora e si esibisce – è giunto nel nostro paese come emigrante, e respinto una prima volta, è poi riuscito a restarvi. E non se ne è più dimenticato.
Kledi, che ormai ha compiuto i 40 anni con suo orgoglio e riconosciuta soddisfazione, ha aderito al progetto dell’Autorità Garante Vincenzo Spadafora per il Gala, del quale faranno parte anche altri ballerini ormai di successo, ma che hanno vissuto a loro volta il dramma delle traversate del Mediterraneo con mezzi di fortuna.
Il promo predetto, di più di sette minuti, anticipa il Gala, di cui la registrazione passerà poi su alcuni canali tv.
Con Kledi danzeranno tanti artisti, non solo Anbeta Toromani, per dieci anni prima ballerina di ‘Amici’ su Rai 5, e che nel Gala sarà accompagnata dalla stella del S.Carlo di Napoli Alessandro Macario (appena insignito del Premio Ruskaja di Roma), in un brano della “Carmen” di Bizet
Ma il Gala sarà aperto da Kledi con un suo cavallo di battaglia, un brano di “Contemporary tango” della coreografa Milena Zullo, in cui egli sarà accompagnato dalla scaligera Claudia Vecchi, passata al Balletto di Roma.
Quanto ad Hektor Buddla – albanese diplomato a Tirana, che giunto in Italia con una borsa di studio si è inserito nell’Aterballetto spopolando in TV per la bravura nel ballo classico – nel Gala sarà partner di Noemi Arcangeli, romana diplomata all’Opera, nel cui Corpo di Ballo è entrata per poi passare all’Aterballetto: danzeranno il brano “Evol” coreografato da Leart Duraksu su musica di David Lange.
Un brano di danza contemporanea tutta al maschile sarà “Nuk e Di” di Gentian Doda, in cui protagonisti saranno gli albanesi Budlla, Dorian Grori diplomatosi a Tirana ed entrato nella compagnia Cosi-Stefanescu – e Rezart Stafa, anch’egli di Tirana ed ora nella stessa compagnia Cosi-Stefanescu.
Un assolo di Kledi Kadiu sarà “Kjaj” di Gentian Doda su musica originale albanese: e ci sarà anche dell’altro. Tutti questi giovani hanno raggiunto l’Italia, dove il successo ha arriso loro, senza però che dimenticassero la durezza del passato, per superare il quale essi si battono, pensando ai ballerini di domani.
Kledi, diplomato all’Accademia Nazionale di Danza di Tirana, dopo i primi anni in Italia approdò in TV a “Buona domenica”, a “C’è posto per te” ed infine nel programma “Amici” di Maria Filippi di cui anche quest’anno fa parte come coach nella categoria Ballo. Questa fu la sua fortuna. La sua enorme fama cominciò da lì. Kledi, ballerino classico, giovane, macho, nel 2005 recitò anche al cinema (“Passo a due” con regìa di Andrea Barbini, poi “La cura del gorilla” e “La nave dolce” di Daniele Vicari nel 2012): ma il suo humus era la TV, specie Rai 5.
Sempre nel 2005, su RAI 1 egli realizzò una fiction, “Ma chi l’avrebbe mai detto”, con Ornella Muti e Katia Ricciarelli, che ebbe un enorme successo e resta un caposaldo fra le realizzazioni televisive di Kledi Kadiu. Vinto il Premio Tani e ‘La ginestra d’oro’, vinto il premio Proballet e il Morante per la sua coraggiosa autobiografia “Meglio di una favola”, impersonò Romeo nel “Giulietta & Romeo” di Monteverde col Balletto di Roma (2009), interpretando poi alla Scala “Notre Dame de Paris” di Roland Petit, subito messo in onda da Rai5. Per questa favolosa rete, Kadiu fondò la scuola di ballo ‘Kledi Dance’ e dal 2013 divenne, da ballerino, docente di modern jazz entro la trasmissione “Amici”.
Con Anbeta Toromani albanese come lui, ha creato per Rai Danza sulla rete Rai 5, con regìa di Alessandro Tresa, la rubrica “Danza” alla 4° edizione, in cui Kledi balla e conduce. Intanto la Repubblica di Albania lo aveva insignito del titolo di Ambasciatore della Nazione: dal 2010 è testimonial dell’Unicef degli eventi Albania-Italia, “Due popoli, un mare, un’amicizia” e del progetto “IOcomeTU”, a vantaggio dell’infanzia e adolescenza differenziata e discriminata.
Il ricavato del Gala di Napoli andrà infatti al Centro di don Maurizio Petriciello per i ragazzi delle Terre dei Fuochi.