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Le cavie di questa seocnda puntata sono Katia Follesa, il rapper Moreno e Giobbe Covatta. Si comincia con la prima domanda: sapete che esistono degli animali che si drogano? Covatta risponde di si: uno è il nipote, l’altro è il verme, che si fa le pere. Battute a parte, il conduttore spiega che esiste un giaguaro che si nutre di una corteccia molto particolare.
Si passa al primo esperimento: salire un muro di sei metri grazie a un aspirapolvere. Il primo a “farlo per la scienza” è Moreno; mentre si prepara, la professoressa spiega come ciò sia possibile, ed effettivamnete l’esperimento riesce.
Ecco quindi il momento dei bambini, alle prese con un palloncino, una lattina e un panno di lana. Strofinandolo con il panno di lana, gli elettroni negativi attraggono quelli positivi del palloncino facendo muovere la lattina.
Viene quindi lanciato il primo filmato: l’ipotesi è che nei bagni pubblici, quello più vicino alla porta d’ingresso sia il più pulito. Montando delle apposite telecamere nella toilette di un centro commerciale inglese, si osserva che solo il 5% delle persone utilizza il primo bagno: psicologicamente infatti, si tende a scegliere quello di mezzo perché il cervello opta per la soluzione più “comoda”, quella che richiede meno sforzo. Analizzando poi la pulizia effettiva, si riscontra che, effettivamente, l’ipotesi è verificata.
Segue dissertazione sui bagni; Covatta racconta che in Giappone, per far centrare la tazza agli uomini, viene rappresentata una mosca. Un breve free style di Moreno a tema, e si passa alla seconda domanda: qual è l’animale che corre più veloce?
Il conduttore lo chiede a Nicola Savino, che risponde mentre cammina su un tapis roulant: lui naturalmente tenta con il classico ghepardo. Ebbene, gli esperti rispondono: mettendo in proporzione la velocità con la dimensione, il gamberetto. Per sfidare un gamberetto quindi, Savino dovrà riuscire a correre 18 chilometri all’ora; la Follesa è preoccupata, visto che il collega gli servirà tra poco più di un’ora a Quanto Manca.
L’esperimento riesce: Savino viene battuto dal gamberetto. Giusti gli ha aumentato la velocità del tapis roulant, perciò la “cavia” sembra sentirsi male, tanto da allungarsi a terra: la Follesa corre subito per salirgli sopra e imitare uan respirazione bocca a bocca. Il programma dunque, anche oggi, sembrerebbe essere partito come educativo per poi sfociare nel trash.
Congedato Savino, tocca propio alla Follesa immolarsi per la scienza. Questo il compito: riconoscere il sesso di dieci volontari dal loro alito, che beneficia di cinque giorni senza lavaggio di denti e altre piacevoli accortezze. La comica ne indovina sei su dieci, confermando la teoria.
Il filmato seguente riguarda la capacità di orientamento: uomini e donne a confronto. Dopo che è stato mostrto loro un percorso in auto, le donne dimostrano di saperlo ripetere compiendo meno errori, e giungendo così a destinazione.
In studio la Follesa e Covatta battibeccano un po’ sull’argomento.
Ultima cavia a “farlo per la scienza” infine, Giobbe Covatta: si può guidare un hovercraft fatto in casa? Gli fa compagnia Max Giusti. Mancavano i freni, e nessuno dei due è finito sul pubblico; tanto basta per dichiarare l’esperimento riuscito.
Si passa quindi alla fase di “un amico mi ha detto”, in cui il pubblico pone ai professori quelle domande divenute ormai dei luoghi comuni. Ad esempio: esiste il ragno delle banane? Si, ma gli effetti del suo morso non sono tanto forti. Come si forma la lanuggine nell’ombelico? Un accumulo di peli che, un po’ come la polvere, si depositano sempre sullo stesso posto.
Attraverso il video successivo scopriamo che i piccioni sono in grado di riconoscere le persone.
Torna poi Ariadna Romero, che lunedì scorso aveva ballato tra la crema pasticcera; Giusti le rivela che il muscolo più forte del corpo è la lingua. Per rimanere in tema, cinque coppie si baciano, dimostrando che normalmente l’inclinazione è quella di inclinare il volto a destra.
Infine, così come il caffè della prima puntata, stasera scopriamo che il castoro secerne una sostanza che profuma di vaniglia; spesso l’estratto viene usato nella cosmesi.
Ci avviamo alla conclusione: l’ultimo esperimento consiste nel verificare se quattro tazze di porcellana possono reggere un peso di due tonnellate. Sulle tazze viene posizionato un pick up, che non le rompe.
Alla fine salgono pure la Follesa, Covatta, la Romero e quattro giovani musolosi, ma le tazze continuano a rimenre intatte,perché la ceramica è un materiale che resiste alla pressione.
La puntata si conclude qui; La papera non fa l’eco torna lunedì.