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La prima manche è stata la più interessante perchè i 6 talenti in gara hanno proposto i loro inediti, che – per la prima volta nella storia del programma – sono tutti stati scritti da loro stessi.
A dare il via alla gara è stato Madh (under uomini) con Sayonara, un brano influenzato dal suo amore per la cultura orientale. Perfettamente coerente con il percorso svolto all’interno del talent show, e se possibile ancora più audace, la canzone riflette a pieno l’identità artistica del ragazzo che ha portato sul palco un pezzo da lui stesso definito “tribale”. Certamente l’inedito più sperimentale che X Factor abbia mai ospitato. Ah, naturalmente è in inglese come tutto ciò che Madh ha cantato in questi due mesi. Sempre grandiosa la sua presenza scenica e efficace anche la parte coreografata. Probabilmente non lo sentiremo molto in radio, o forse sì visto che la sua vittoria diventa sempre più plausibile, ma su internet potrebbe ricevere una buona accoglienza.
Mario (over 25) ha cantato All’orizzonte. E qui occorre una precisazione. Il programma prevede che nella fase finale vengano presentati dei brani inediti: quello di Mario non lo era, in quanto già portato alla prima audizione. Cos’è cambiato nel frattempo nel regolamento? Esecuzione molto sentita da parte del concorrente, ma brano piuttosto trascurabile.
Ilaria (under donne) si è raccontata attraverso My Name, suo brano in inglese. Un pezzo pop con inserti folk che, dal bridge in avanti, rendono il tutto più interessante. L’attacco ricorda Rumor Has It di Adele e il pezzo nel complesso profuma di Big Black Horse And A Cherry Tree di KT Tunstall.
Chi invece è caduto sull’inedito è stato Leiner. Il giovane ha eseguito Tutto quello che ci resta, decisamente non alla sua altezza. Musicalmente ben prodotto, ma testo piuttosto banale e, complessivamente, canzone insipida. Il concorrente non ha neanche cantato con la precisione di cui è capace, probabilmente per l’emozione.
Emma (over 25) ha portato la sua vicenda personale e il rapporto non idilliaco con il padre nel brano Daddy Blues. Si tratta di un singolo non immediato, che non si può canticchiare dopo un primo ascolto: è raffinato, elegante e maturo. Reminiscenze di Amy Winehouse.
Infine Lorenzo, per il quale vale lo stesso discorso fatto per Mario, dal momento che ha portato The Reason Why, brano già cantato ai casting. Curioso notare come il ragazzo abbia indossato la stessa felpa delle audizioni. Forse, dopo qualche scivolone preso nelle scorse settimane, si è pensato bene di offrire nuovamente al pubblico l’immagine di Lorenzo Fragola che tanto era piaciuta ai provini.
Dopo l’eliminazione di Leiner, si è passati alla seconda manche che non ha regalato molti momenti esaltanti. Tutte esibizioni ben fatte (o quasi) ma solo poche hanno lasciato una qualche traccia.
Lorenzo con A-Punk ha portato a casa la prova; credibile e a suo agio anche al di fuori della sfera cantautorale.
Ilaria ha affrontato un pezzo tanto bello quanto difficile come Nothing Compares 2 U: intensa e e dentro al brano ma in passato ha fatto di meglio.
Mario ha interpretato Hey Ya degli Outkast in una versione più soft che ha snaturato l’essenza del brano stesso, facendolo risultare un po’ noioso (e a tratti stonato).
Ennesima prova superata per Madh con Flyover. Palese ormai l’attenzione che il programma dedica al ragazzo, sempre favorito da scenografie che sembrano realizzate per artisti già affermati.
A chiudere la gara è stata Emma con una bella interpretazione di Love Is A Losing Game della Winehouse, senza cadere in una prevedibile e scontata imitazione.
Al ballottaggio sono andate, immeritatamente, Emma e Ilaria e a lasciare il programma è stata Emma.
Appuntamento a giovedì prossimo con la finale di X Factor.