A parlare è Assunta Maresca, dalla cui storia è liberamente tratta la fiction in 4 puntate “Pupetta. Il coraggio e la passione”, con protagonista Manuela Arcuri. Prodotta da Ares film e Rti, per la regia di Luciano Odorisio, va in onda in prima serata su Canale5 da giovedì 6 giugno. “E’ stato un gesto di disperazione, ma non lo rifarei per quello che ho sofferto dopo”, sottolinea la donna le cui vicende sono state già raccontate ne “La sfida” (1958) di Francesco Rosi e ne “Il caso Pupetta Maresca” (1982) di Marisa Malfatti e Riccardo Tortora (andato in onda integralmente nel 1994). Mentre è stato bloccato il film per la Rai di Pasquale Squittieri.
Nel 1955 Assunta – al sesto mese di gravidanza – uccide il presunto mandante dell’omicidio del marito e viene arrestata e condotta nel carcere di Poggioreale. Nel corso della sua detenzione partorirà il primo figlio, Pasqualino. Nel 1959 è condannata a diciotto anni di detenzione per omicidio colposo e privata a vita dei diritti civili. Nel 1970 si lega sentimentalmente con il boss Umberto Ammaturo, incontrato in un tribunale e poi divenuto un capocamorra. La coppia concepirà due gemelli, Roberto e Antonella. “Non voglio più parlare di lui – afferma Assunta Maresca -, non esiste per me. E’ solo il padre purtroppo degli altri miei due figli, ma non l’ho mai sposato”. Nel 1974 il figlio Pasquale viene ucciso nel corso di un agguato. Dell’omicidio è stato da sempre sospettato Ammaturo, ma Pupetta non ha mai accettato questa ipotesi. Il corpo del figlio non sarà mai più ritrovato. “Questo mio figlio lo cerco ancora”, dice la donna commuovendosi.
Ed aggiunge: “Sono stata in carcere 14 anni senza mai uscire. Quando sono entrata portavo in grembo un bambino, che per legge mi è stato strappato quando ha compiuto tre anni. Ho pianto quando ho letto la sceneggiatura (a firma di Teodosio Losito, Valentina Capecci, Riccardo Pechini e Nunzio Bertolami, ndr). Io ho pagato. Ed adesso vorrei scrivere un libro perché si capisca quanto ho sofferto in prigione, privata di ogni tenerezza. Quando sei dentro non pensi che fuori sia possibile un’altra vita. Finché non racconto tutto questo, non mi sentirò viva”.
“Pupetta è una donna che si ribella ad una famiglia patriarcale, mostrando temperamento e coraggio”, osserva Manuela Arcuri che prosegue: “E’ una storia complessa e dura sotto tanti profili. E’ la prima volta che interpreto un personaggio vivente. Una prova difficile, che ho tentato di affrontare nel miglior modo possibile”. La Arcuri ha incontrato la Maresca durante i primi giorni delle riprese. Per l’attrice gli scogli più difficili da superare sono stati recitare in napoletano (nonostante la mamma sia di Avellino, ma sul set è stata aiutata da un coach) e la scena dell’assassinio.
“Mi tremavano le gambe”, ricorda Manuela. “Io quella scena l’ho vissuta dal vero. Immagina me – prende la parola Assunta Maresca -. Avevo un bimbo in grembo e mi sono ritrovata la gonna tutta forata e la macchina crivellata dai colpi di pistola”. La fiction segue le vicende di Assunta Maresca fino alla sua uscita dal carcere. “Raccontiamo – sottolinea il produttore Alberto Tarallo – la vicenda di una donna molto giovane in lotta prima con un mondo maschile, poi con la camorra”. Non c’è rischio di emulazione e mitizzazione di questo personaggio ? “Nessuno vuole esaltare la violenza – sottolinea il direttore fiction Mediaset, Antonio Antonucci Ferrara -. E’ un romanzo popolare, tratto da una storia vera”. Nel cast, oltre alla Arcuri (Pupetta Marico), ci sono: Massimiliano Morra, nei panni di Michele De Nicola, il grande amore di Pupetta (“E’ il mio primo lavoro da protagonista in una fiction dopo tanto teatro”, racconta l’attore); Ben Gazzara (scomparso l’anno scorso, veste i panni di Don Otello di Bella); Barbara De Rossi (Elvira De Nicola); Alessandra Barzaghi (Maddalena Malavì); Stefano Dionisi (Commissario Imparato); Eva Grimaldi (Fatima); Luigi De Filippo (Don Gaetano Palumbo); Tony Musante (Don Luigi Vitiello); Sergio Arcuri (Vittorio Marico a 26 anni). “Ognuno di loro – sottolinea il regista Odorisio – ha interpretato un personaggio molto importante per la storia”.