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L’idea è stata di Wim Wenders, regista cinematografico, critico, fotografo, Palma d’Oro a Cannes nel 1984 e Leone d’oro alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1995: un’idea maturata dalla domanda “Se gli edifici potessero parlare, cosa direbbero di noi?”.
Wenders ha provato a porsi, e a far porre i registi, dinanzi a dei capolavori architettonici, per scoprire i loro segreti e ‘la loro anima’. Ed ha scelto sei monumenti europei ed americani tra i più celebrati nell’ambito dell’architettura contemporanea.
Si parte dalla Filarmonica di Berlino ‘raccontata’ da lui stesso, Wim Wenders: una struttura pentagonale ideata da Hans Scharoun nel 1963 per i celeberrimi Berliner Philarmoniker rimasti senza sede dopo la guerra, con l’orchestra per la prima volta al centro della sala, in prospettiva radiale, coperta a tendone (donde il soprannome ‘Circo Karajani’, circo del direttore von Karajan) con pareti inclinate e casse acustiche piramidali sul tetto.
Invece il Centro Culturale George Pompidou di Parigi sarà commentato da Karim Aïnouz, essendo considerato una sorta di carta della modernità architettonica: fu edificato nel 1977 dallo Studio Piano-Franchini-Rogers (quindi anche da un celeberrimo architetto italiano) per le collezioni d’arte contemporanea, la fotografia, il design e le ricerche acustiche (ICRAM, struttura aggiunta da Renzo Piano nel 2000), e coi suoi colori, ossatura e tubature in vista come in una anatomia secentesca, è divenuto un simbolo della società meccanicizzata.
Quanto al regista austriaco Michael Glawogger, dirà la sua sulla Biblioteca Nazionale Russa di S.Pietroburgo, nata con Caterina II e tale idealmente imasta, nella pesantezza del suo colonnato circolare, palladiano o neoclassico che sia.
Del Carcere Norvegese di Halden, ‘il carcere più umano che esista’, il ‘carcere a cinque stelle’ immerso nel verde, dove non ci sono sbarre ma doccia, televisore e bagno in camera, dove si esce al massimo dopo venti anni, ne parlerà Michael Madsen.
Il Teatro dell’Opera di Oslo, analizzato da Margareth Olim è stato commissionato dalla Fondazione Mies van der Rohe di Barcellona: e bisogna proprio dire che in esso rivivono in pieno l’estetica, il vivo senso naturalistico e la volontà di unione inscindibile di uomo e natura del grande architetto tedesco. La ‘parete’, ossia la fronte, è un piano inclinato verso il fiordo che declina dolcemente verso l’acqua, il cui mormorìo si accorda la finalità dell’edificio. Esso porta idealmente il nome dell’Italia, ricoperto com’è di lastre di marmo di Carrara, quello amato da Michelangelo.
Il commento infine della vertiginosa architettura del Salk Institute di La Jolla in California (1965), ideata dall’oriundo israeliano Louis I. Kann come sede degli istituti per le ricerche biologiche, con l’articolazione geometrica delle torri, la nudità delle strutture, l’astratta immobilità un po’ funerea del corso d’acqua esterno sfociante nel Pacifico, sarà quello dell’attore e regista Robert Redford (con foto Lachmann).
L’intera serie progettuale è prodotta da Neue Road Movies con le ultime tecnologie 3D, ed è stata presentata quest’anno al Festival del Cinema di Berlino e al Biografilm Festival di Bologna. Essa come già detto andrà in onda in anteprima esclusiva su Sky 3D e su Sky Arte HD, dal 17 gennaio per tre sabati consecutivi: in febbraio poi passerà al cinema, con un’uscita-evento in 3D di tre dei sei episodi, la Filarmonica di Berlino, il Carcere di Halden, il Centre Pompidou, distribuiti da Wonder Pictures – Unipol Biografilm Collection.
Intanto l’8 dicembre, in Sala Petrassi al Parco della Musica, l’attore Alessio Boni ha presentato per l’Italia tutta la serie prodotta da Neue Road Movies, di cui egli introdurrà i singoli episodi del progetto anticipando in certo modo le particolari visuali dei registi sull’edificio da loro trascelto, ed essendo comunque egli voce narrante dei tre episodi che in febbraio approderanno al cinema. E’ sua anche la presentazione della “Cattedrale italiana”, ossia il Parco della Musica ideato da Renzo Piano e inaugurato il 21 aprile 2002, di cui – con regìa di Piero Messina aiuto regista di Paolo Sorrentino per “La grande bellezza” – verranno mostrati gli aspetti più imponenti, quali le tre strutture degli auditorium simmetriche alla maggior Sala S.Cecilia, gli annessi interni, la spettacolare Cavea esterna ed i Giardini Pensili.
A proposito di questo progetto, che si aggiunge alle altre grandi produzioni recenti di Sky 3D, “La Canonizzazione dei due Papi” e i “Musei Vaticani 3D”, Wim Wenders – ritenendo che il 3D sia un enorme passo in avanti nella tecnologia dei documentari – afferma con orgoglio che con esso “si potrebbe davvero portare l’intero genere umano ad un nuovo livello”.