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Dal Teatro Alla Scala, il conduttore annuncia le tappe della serata: la cattedrale del Duomo, lo stesso teatro, i sotterranei e persino un dinosauro.
Dopo la sigla iniziale dunque, Giacobbo parte proprio dal Duomo di Milano, la cui “Madunina” venne collocata nel 1764. Ci introduciamo all’interno, in cui si trovano la meridiana, il Candelabro Trivulzio, alto 5 metri, e il sacro chiodo, con cui sarebbe stato crocifisso Gesù Cristo.
Si prosegue verso la parte alta, e naturalmente, come ci ha abituati in passato, Giacobbo specifica di avere dei permessi, dato che in quella zona non si può accedere. I telespettatori possono così godere di passaggi vietati al pubblico; in tutto, spiega il conduttore, vi sono 1800 statue.
Ci spostiamo nei sotterranei: secondo una leggenda, in passato vi scorreva una sorgente d’acqua. In realtà però, non se ne ha alcun riscontro. Invece, è possibile osservare i resti di un tempio dedicato ad Atena. Non solo: recentemente sono stati ritrovati i resti di una città sotterranea, che però è ancora al vaglio del giudizio degli esperti.
Prima di lanciare la pubblicità, una novità: da ora Voyager è anche su Instagram, dove si possono trovare le immagini più belle dei luoghi visitati già dal giorno prima della messa in onda.
Si rientra sfoggiando uno dei piatti forti della serata: “un dinosauro a Milano”. Un paleontologo spiega la struttura ossea del fossile: più piccolo di un t-rex, la sua testa ha la stessa forma di quella di un coccodrillo. Giacobbo non resiste al paragone con il film di Steva Spielberg: Jurassic Park è solo fantascienza, oppure la storia del dna della zanzara può avere un fondo di verità? Il paleontologo naturalmente, nonostante i tanti studi degli scienziati, opta per la fantascienza.
Il viaggio prosegue: il conduttore è ora nel cuore del Teatro Alla Scala. Vengono svelati i meccanismi per alzare e calare il sipario.
La struttura è stata bombardata durante la seconda guerra mondiale, ma fortunatamente le bombe non esplosero mai. Il racconto va avanti, passando per la figura di Giuseppe Verdi, che venne bocciato al conservatorio in quanto già 18enne e considerato ormai “vecchio” per imparare a muovere bene le dita sullo strumento; il maestro prese perciò delle lezioni private.
Giacobbo si sposta nella Basilica di Sant’Ambrogio. Secondo i preti, i buchi presenti in una colonna esterna, sarebbero stati semplici cardini di un cancello, ma secondo la leggenda da quei buchi si sentirebbe odore di zolfo: sarero infatti serviti a improgionare le corna del diavolo.
Antonio Boggia è stato il primo serial killer italiano di cui si hanno testimonianze: condannato a morte, la sua testa venne inviata a Cesare Lombroso, che la usò per confermare la sua teoria sulla ferocia congenita.
In una puntata su Milano non può naturalmente mancare la Pinacoteca di Brera: tra i dipinti, il celebre bacio di Hayez. Giacobbo insinua un dubbio: forse l’ombre proiettata sul muro non è quella dei due amanti, ma di un terza persona; il bacio potrebbe perciò essere rubato.
Tra i tanti permessi speciali ottenuti dal conduttore, quello per vedere un prezioso mazzo di carte. Nella struttura della Pinacoteca infatti, non esposto ai visitatori, è custodito il più antico mazzo di tarocchi del mondo: le carte hanno circa 500 anni, e valgono circa un milione di euro.
Dall’archivio di Stato, Giacobbo estrae un faldone in cui sono contenute le testimonianze dell’avvistamento di un velivolo di origine sconosciuta; un ufo?
Nel mondo esistono delle case con la stessa identica facciata: si tratta della abitazioni di un’associazione a cui gli israeliani possono chiedere aiuto. Esse sono la riproduzione di Casa 770, luogo di riferimento per la comunità ebraica.
Giacobbo si reca poi alla Stazione centrale della città lombarda. Dal “maledetto binario 21” partiva il treno con destinazione Auschwitz; grazie ad un elevatore, veniva innalzato e i vagoni confluivano sulla superficie. Il 21 infatti, era un binario morto.
La signora Liliana Segre è sopravvissuta alla deportazione. Caricata su un convoglio insieme al padre, ripercorre la sua terribile esperienza: una volta salita, racconta, “avevo capito che le speranze erano finite”. A farle male , confessa, è stata l’indifferenza: chi non si è chiesto ad esempio che fine avesse fatto lei, scomparsa da scuola da un giorno all’altro.
Presidente della Fondazione del memoriale della Shoah, è ferruccio De Bortoli, seocndo cui il popolo italiano deve fare i conti con la propria storia: sebbene molti avessero nascosto gli ebrei in casa, molti li hanno venduti per 5mila lire.
Con invidiabile disinvoltura, si passa subito dalla macabra Shoah al fantasma di Parco Sempione. Giacobbo entra nel castello sforzesco, da cui si gode la vista del parco.
Nella torre Castellana era nascosto il tesoro ducale; per intimorire i malintenzionati, sulle pareti era stato dipinto Argo dai 100 occhi. In una delle stanze, al momento in fase di restauro, sarebbe stata ritrovata un’opera di Leonardo, nascosta sotto alcuni strati.
Infine, i sotterranei. Munito dicasco da speleologo, Giacobbo e un esperto si avventurano nei tunnel del castello; grazie ad un sonda con telecamera, è stato scoperto che vi è un ulteriore livello sotterraneo. Si tratta di una profondità a cui, però, nessuno si è ancora calato.
La puntata dedicata a Milano si conclude qui. Appuntamento a venerdì prossimo.