Iniziamo dunque dal primo spot. Abbandonato il testimonial Rocco Siffredi e gli scontati doppi sensi a sfondo sessuale, l’azienda opta per una storia d’amore: quella tra un uomo e il suo sacchetto di patatine fritte.
Sulle note della celebre canzone “Ci vorrebbe un amico” di Venditti, qui ovviamente declinata al femminile, lo spot mostra le immagini di un uomo che non riesce a separarsi da un’amica che è anche qualcosa di più. Il sacchetto di patatine infatti, diviene un vero e proprio personaggio femminile: prima destinatario di una dedica al pianoforte, poi l’altra metà sotto le lenzuola, compagna di crociera sul pontile di una nave, commensale al ristorante e compagna di molte altre occasioni quotidiane.
Semplice, a tratti quasi trash per la sua paradossalità, lo spot risulta divertente grazie alle espressioni del protagonista. Complice il pezzo di Venditti, naturalmente rivisitato, questa nuova campagna promozionale si dimostra efficace senza ricorrere a volgarità gratuite. Rappresenta invece un’inversione di rotta rispetto alle pubblicità che l’hanno preceduta: grazie al sacchetto gigante infatti, sembrerebbe ideata proprio pensando ai più piccoli, che di patatine sono ghiotti.
Passiamo ora alla Mc Cain, un’azienda che produce patate prefritte in varie forme e dimensioni. Lo spot della Mc Cain è un invito a vivere il quotisiano senza filtrarlo attraverso i social network, un’ esortazione a vivere la dimensione relazionale appieno, magari gustando uno snack sfizioso.
Ecco allora che i “follower” diventano i bambini che seguono la mamma con la ciotola piena di patatine, l’amico da aggiungere è un vicino di roulotte a cui offrire le Mc Cain durante le vacanze estive, i “like” di Facebook diventano gli apprezzamenti di chi gradisce le patate fritte durante una festa in riva alla spiaggia, la condivisione si trasforma in due innamorati che si dividono la stessa patatina come Lilli e il Vagabondo con gli spaghetti, il commento si trasforma nelle urla di gioia dei bambini e il silenzio è espressione di stupore davanti alla portata servita da una mamma.
Il claim finale ci dice che Mc Cain è il migliore dei social network, estendendo il significato dal semplice messaggio promozionale ai momenti di aggregazione. La connotazione dunque, al di là dell’intento di vendita, è più profonda e rende questa pubblicità decisamente family friendly: non solo perché i bimbi sono spesso protagonisti delle immagini, ma perché si configura come una riflessione da tenere a mente.