Possibile che il “mappazzone” sia un ricordo lontano? Possibile che non si lancino più piatti in terra in segno di disprezzo per i concorrenti che hanno cucinato male? Intanto Bruno Barbieri ha mantenuto la promessa della vigilia (almeno fino ad ora): essere più “accomodante” e meno feroce. Nella prima puntata ha usato toni bassi ed ha concesso persino qualche sorriso, talvolta finto, ma sempre un sorriso. Carlo Cracco appariva più ispirato che mai: una sorta di sfinge, impenetrabile in troppe espressioni e con un modo di parlare lento e cadenzato. Joe Bastianich cercava di essere spiritoso: ha chiacchierato con gli aspiranti cuochi e ha promosso un piatto solo perchè gli ricordava la sua infanzia.
{module Google richiamo interno} Insomma una nuova atmosfera di familiarità sembra alimentare le valutazioni dei giudici oltre che le cucine di MasterChef. Potrebbe essere il nuovo trend di questa edizione agli esordi. Ma nutriamo molti dubbi: la sensazione, infatti, è che si stia adottando un nuovo metro di giudizio basato non più su atteggiamenti isterici, ma sull’ironia, non sappiamo ancora quanto caustica, con cui i tre commissari gastronomici si rivolgono ai concorrenti.
Insomma non si buttano piatti in faccia ma si cucinano a fuoco lento gli aspiranti cuochi prendendoli in giro e giocando sulle loro manchevolezze.
Altro aspetto singolare: l’atteggiamento più disinvolto dei partecipanti nei confronti dei giudici. Espressioni di sottomissione assoluta come “Si Chef” in risposta ai violentissimi rimproveri non ce ne sono state. Addirittura alcuni aspiranti cuochi cercavano di accreditare i propri piatti descrivendoli con dovizia di particolari e aggiungendo come contorno spaccati della propria esistenza personale.
Hanno fatto capolino anche le lacrime, tra una portata e l’altra. E non perchè i concorrenti avevano sbucciato cipolle. E i giudici per poco non le asciugavano con fazzoletti precedentemente preparati.
Insomma si ha la sensazione che MasterChef 4 si voglia accreditare come l’edizione del neo- buonismo culinario anche se non ha rinunciato all’idea di trovare nuovi concorrenti come Rachida. Ci ha provato con la logorroica Genevieve, proveniente dalla scorsa edizione, ma “il piatto ha parlato più di lei”.
Immaginiamo lo sconforto di Maurizio Crozza se questa edizione dovesse annunciarsi troppo “diludente” perchè poco adatta alla già consolidata satira del “mappazzone”.