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Si parte da Istanbul, dove si erge la Chiesa di Santa Sofia, che ha influenzato la costruzione di tutte le chiese che sono venute dopo, moschee comprese. L’Islam non consente immagini umane all’interno dei luoghi di culto; allo stesso tempo però, questa religione ha grande rispetto per le figure di Gesù e Maria di Nazareth: ecco perché, quando è diventata basilica, i volti non sono stati distrutti, ma coperti con uno strato d’intonaco.
Il conduttore si sposta poi ad Efeso, dove nel V secolo d.C. i vescovi dell’epoca si riunirono per sancire il dogma del culto di Maria come madre di Dio. La città era molto evoluta; basta pensare che vi era l’acqua corrente. Secondo la tradizione, Efeso sarebbe stata fondata dalle Amazzoni; il suo Tempio di Atena è stato il primo in marmo della storia e, per molto tempo, anche il più grande.
Qui nasce il culto di Maria, riconosciuta dai padri consiliari creatrice di colui che crea; nel luglio del 1967 anche Paolo VI visitò il luogo. Il culto cattolico di Maria è complesso: viene infatti concepita come corpo senza peccato e l’unica ad essere assurta in cielo corpo e anima.
Il culto “esplode” nel IX secolo, quando viene istituzionalizzata la festa dell’ascensione: da quel momento Maria è la figura più rappresentata.
Se a Efeso Maria è morta, è a Loreto che ha ricevuto la visita dell’Arcangelo Gabriele. Così, in pochi secondi, si torna in Italia. Il conduttore si addentra nella casa in cui sarebbe avvenuto l’annuncio: si tratta di una struttura senza fondamenta proprie e che dà a nord, dove i marchigiani non costruiscono. Inoltre, le pietre e la loro posizione, sono tipiche degli edifici mediorientali, fattori che indicherebbero l’anomalia dell’edificio.
Mentre Giacobbo riorda un paio di volte la leggenda secondo cui la casa sarebbe volata, uno studioso afferma che il trasporto sarebbe avvenuto via mare grazie ai crociati. Dalla malta usata però, non risulterebbero maneggiamenti.
Torniamo di nuovo in Turchia, per visitare l’ “ultima casa di Maria”. A Istanbul, l’antica Costantinopoli, Costantino favorì la libertà di culto, venendo acclamato egli stesso come dio; in realtà però, secondo gli storici, l’imperatore aveveìa visto nella religione uno strumento di potere.
Il conduttore si avventura nelle cisterne di Istanbul, spazio sotterraneo in cui ancora si sentono le gocce cadere.
Ancora in superficie, vediamo la chiesa di Santa Maria alla Fonte: il santuario è stato eretto intorno a una sorgente la cui acqua, secondo quanto attestato da alcune fonti, avrebbe guarito alcune persone.
Per accertare che la guarigione sia effettiva, occorre attendere molto tempo: la Chiesa Cattolica non richiede di credere ad alcun miracolo, così come accade per le apparizioni mariane. Crederci o meno, non costituisce prova di fede.
Vengono naturalmente rievocate le figure di Bernadette dei tre pastorelli di Fatima. Secondo quanto raccontato da Suor Lucia, la Madonna mostrò ai bambini una visione dell’Inferno.
Giacobbo vola poi ad Harvard: negli Stati Uniti infatti, nelle università si sta studiando se e come la preghiera possa modificare il nostro dna. La meditazione insomma, contribuirebbe in parte ad eliminare lo stress.
Al di là delle fede, Maria rappresenta un messaggio di pace e speranza tra i popoli. Giacobbo si congeda dal pubblico augurando buon Natale, appuntamento a venerdì prossimo.