Come far soldi vendendo droga è sicuramente un prodotto discutibile per una prima serata anche se va in onda su un canale a pagamento. Ma, secondo gli autori, è stato scelto un approccio così apparentemente paradossale proprio per allontanare soprattutto i giovani dal mondo delle droghe.
Infatti per documentare una realtà spesso sconosciuta viene mostrato come si diventa pusher. E lo si fa attraverso una sorta di video- gioco nel quale si devono salire tutti i gradini, dallo spacciatore di strada fino ad arrivare a boss vero e proprio. In tutto dieci livelli.
{module Google richiamo interno} Nel programma si utilizzano molte interviste a personaggi più differenti. Ci sono attori famosi come Susan Sarandon e Woody Harrelson che esprimono il proprio pensiero su tutto quanto ruota intorno all’inferno degli stupefacenti.
Ma l’aspetto più sconvolgente del documentario è rappresentato dalle interviste agli esperti. Sconcertanti, impressionanti queste interviste, a partire dall’ex dealer Bobby Carleton che ha dichiarato di guadagnare già all’età di 18 anni cinquantamila dollari al giorno spacciando cocaina. Il discutibile e negativo personaggio spiega anche le motivazione che lo hanno spinto ad intraprendere una simile “carriera”: i suoi modelli erano i giovani che conducevano una vita agiata senza lavorare con belle ragazze, automobili e tanti soldi di cui disporre.
Altri modelli erano quelli più affermati nel settore come Freeway Rick Ross e Brian O Dea che erano a capo di un’organizzazione criminale con 120 dipendenti.
Nel corso del programma vengono persino illustrati i segreti professionali, come ad esempio, girare armati, non lasciare testimoni, evitare di essere aggressivi con i clienti e non nascondere mai le scorte di droga in casa.
Nel docu- reality di Sky Arte viene illustrato anche il rapporto con la legge: si evidenzia che il governo degli Stati Uniti spende cifre enormi, circa 25 miliardi di dollari per la lotta alla droga con risultati abbastanza modesti. Infatti, il regista del filmato, Matthew Cooke, arriva a sostenere che “la politica americana indurrebbe i suoi cittadini allo spaccio” Ancora una provocazione, dunque, finalizzata, afferma ancora Cooke, a mettere a nudo un universo di corruzione e ad allontanarne il più possibile i giovani.