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Ripercorriamo dunque quanto avvenuto nella puntata di oggi
Le indagini su Mafia Capitale proseguono: all’imprenditore Cristiano Guarnera è stato sequestrato un patrimonio da circa 100 milioni. È emerso infatti un giro d’affari per cui gli appartamenti costruiti dalla sua impresa edile, grazie all’intercessione della cooperativa di Buzzi, sono entrate a far parte del piano di “emergenza abitativa” predisposto dal Comune di Roma. Si tratta di residence utilizzati per far fronte alla carenza di alloggi popolari. In periferia, il prezzo degli affitti, era di quasi 3mila euro per circa 40 metri quadrati; attraverso l’intercessione di Carminati, Guarnera avrebbe addirittura ottenuto in tre giorni il permesso per edificare una palazzina.
In studio Bruno Vespa, onnipresente per promuovere il suo libro Italiani voltagabbana, sostiene che la corruzione sia figlia della burocrazia: quando per ottenere un permesso, bisogna attendere anni, prevedibilmente si finisce per pagare una “mazzetta”.
Mentre Salvini ripete il leit motiv degli immigrati che tolgono le case popolari agli italiani, per Ernesto Carbone del Pd il problema è l’eccesso di discrezionalità rispetto ai luoghi edificabili. In realtà, precisa Riccardo Magi, consigliere comunale, l’emergenza abitativa a Roma non esiste: è stata invece creata ad hoc per mantenere uno status quo e favorire i cosiddetti “palazzinari”. Per risolvere parte del problema, basterebbe mandare via dalle case le persone con reddito superiore rispetto a quello che consente di vivere nelle case popolari.
L’ultima ora del programma è dedicata ai protagonisti: prima Carlo Verdone, poi il ricordo di Virna Lisi, cui viene riservata la parte finale.
Per quanto riguarda Verdone, l’autore romano ha diretto Cenerentola, opera di Rossini che potremo vedere nelle sale solo il 23 dicembre. Nel suo lavoro, svela, sono state fondamentali le favole che gli raccontavano le sue tate, rivelatesi fondamentali per solleticare la sua fantasia.
Le fiabe hanno un aspetto di modernità, in quanto i loro protagonisti hanno delle caratteristiche che ritroviamo nei personaggi contemporanei.
Un rammarico, ammette Verdone, è di non aver mai diretto Virna Lisi. Giletti dunque, ripropone un’intervista della passata stagione, l’ultima rilasciata dall’attrice in televisione.
Dell’inizio della sua carriera, appena 14enne, ricordava l’insegnamento del padre: “stai attenta a come un uomo ti mette la mano sulla spalla”. Poi Marcello Mastroianni, un gentiluomo che non ha mai cercato di rubare l’inquadratura a nessuno, il ruvido Gassmann e il gentile Manfredi. Infine Hollywood, dove gli addetti ai lavori le raccomandavano di comportarsi da star, e il grande amore per il marito, che si è sforzato di non dimostrarle mai gelosia. Perso pochi mesi prima, la figura dell’uomo era un dolore ancora vivo, tanto che l’attrice, con la voce strozzata dal pianto, aveva chiesto di cambiare argomento.
La chiusura è affidata a Mario Biondi con un pezzo natalizio.