Breve riassunto delle puntate precedenti e dei tre finalisti e subito si parte con la sigla de Il più grande pasticcere. I tre giurati lasciano spazio a Loretta Fanella, una vera e propria artista della pasticceria, è lei a mostrare ai concorrenti in cosa consiste la prima prova odierna. Sotto un coperchio mostra il suo “quattro stagioni”: i duellanti dovranno rielaborare a piacere una stagione. Tre ore di tempo per realizzare il dolce. Il migliore andrà alla prova finale, evitando lo spareggio nella competizione esterna.
Antonio realizzarà l’inverno, Roberto la primavera e Gianluca l’autunno: “mi piace molto la castagna e ne farò il mio ingrediente principale”. Rinaldini inzia il suo giro di perlustrazione fatto di provocazioni, assaggi ed “insulti”. Questa sera i pasticceri sono più tranquilli del solito e per ora reagiscono con carattere anche ai dialoghi con i professionisti e ai piccoli grandi inconvenienti.
Caterina Balivo, entra in scena e si aggira per i banconi dei concorrenti. Gli ammiccamenti e le domande poco originali appaiono un po’ fuori luogo ma la cosa che ci stupisce è il portare aventi il tormentone di ripetere sempre la stessa frase a tutti. La settimana scorsa era “tifo per te”, questa sera: “hai scelto la mia stagione preferita”.
Concordiamo con i giurati, questa volta i tre finalisti hanno dato il meglio di loro e soprattutto non abbiamo assistito alle solite crisi isteriche delle scorse puntate. Tempo scaduto, arriva il momento del verdetto: i giudici assaggeranno, Loretta Fanella giudicherà il lato artistico.
Roberto è il primo ad essere giudicato: Rinaldini lo accusa dicendo che il suo piatto è una via di mezzo. Sul piano artistico la Fanella critica il colore scuro del piatto perché non rappresenta il tema del piatto, ovvero la primavera. Antonio viene criticato per i troppi decori, ma viene esaltato il connubio tra colori e gusti. Peccato che il dolce risulti poco croccante. Infine Gianluca che è l’unico a ricevere i complimenti della Fanella, sia per il sapore che per la decorazione.
Il primo concorrente ad accedere alla finalissima è Gianluca. Gli altri due volano a Milano per la prova in esterna. Il loro compito sarà quello di rappresentare in una scultura di cioccolata uno dei temi dell’Expo 2015. Certo i duellanti non sembrano molto ferrati sull’argomento.
Antonio è un po’ dubbioso perché non è abituato a lavorare il cioccolato, mentre Roberto è dispiaciuto perché avrebbe voluto accontrare l’amico-rivale in finale. Oltre la scultura i concorrenti dovranno preparare dei cioccolatini che verranno assaggiati da Massari.
Appreziamo molto il comportamento del maestro Massari. Ogni puntata dispensa consigli ai concorrenti, in modo signorile e soprattutto concreto. Anche oggi i finalisti, a causa dell’ansia hanno commesso qualche errore di troppo ma cioccolatini e sculture sono pronte. A giudicarli anche Davide Comaschi, vincitore del mondiale di cioccolateria 2013.
Comaschi critica la grossolanità delle mani fatte da Roberto, mentre apprezza molto la coerenza col tema Expo e l’eleganza di quella di Antonio. Ora parola ai turisti. A sorpresa i tre giudici entrano nella triennale.Tutti assaggiano i cioccolatini di Antonio e apprezzano molto la loro croccantezza e il loro ripieno doppio. Roberto invece viene accusato di essere stato troppo tradizionale nella scultura.
Si torna in accademia e tutti attendono il verdetto emesso da Massari. Lo sfidante di Gianluca è Antonio. Nulla da fare per Roberto che dopo essersi salvato all’ultimo diverse volte chiude al terzo posto.
I finalisti si sfideranno in due prove. La prima spinge gli sfidanti a tornare nel 1800; infatti dovranno realizzare un dolce natalizio à la Caréme. Tre ore di tempo, via alla prova. Biasetto si aggira per i tavoli, sottolineando lo stile Barocco del progetto di Antonio e l’ottima idea di dare spazio anche al gusto e non solo al decoro. Rinaldini invece critica l’eccessiva gommosità dei savoiardi di Gianluca.
Problema dell’ultimo secondo per Gianluca: l’alzata è storta ma con bravura e sangue freddo risolve tutto in un batti baleno. Tempo scaduto, parola ai giurati. Il romano ha centrato il tema dell’800 ma la sua torta viene considerato poco brillante. Buona invece la croccantezza interna. Belli i decori ma troppo piccolo il dolce di Antonio. La farcitura invece sembra essere equilibrata ma manca un po’ si sprint.
Prima dell’atto conclusivo i finalisti riabbracciano i parenti più cari. Nella seconda prova di finale, introdotta dalla mitica setteveli, consiste nel creare un dolce che racchiura la loro idea di pasticceria. 3 ore di tempo per realizzarlo. Per la prima volta i giurati non saranno in sala durante la preparazione.
Il ritmo della trasmissione cala drasticamente: dopo un colloquio con la presentatrice i concorrenti ripercorrono in breve la loro storia fuori e dentro il programma. Tempo scaduto o la palla passa ai tre giurati che eseguiranno un assaggio al buio. Chi avrà la meglio l’estetica di Antonio o il gusto di Gianluca?
L’aristocratica di Gianluca viene definita molto piacevole e cromaticamente affascinante. Per Rinaldini c’è invece un eccesso di acidità e i dettagli sono poco curati. L’Africa di Antonio è più delicata rispetto al dolce del rivale e molto affascinante. Peccato per la galssa un po’ troppo gelatinosa. Rinaldini: “è un dolce che ti invoglia a finirlo”.
Dopo un fiume interminabile di parole arriva il momento del verdetto: il più grande pasticcere è Antonio. Gianluca nonostante il suo egocentrismo deve accontentarsi della piazza d’onore. Vittoria meritata per il pugliese che ha dimostrato anche un grande lato umano oltre che ottime doti da pasticcere, non essendo mai giunto alla prova eliminazione.