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La città dove Dante ha tratto ispirazione per la Divina Commedia, quella in cui prima di tutte venne abolita la schiavitù, la sede di un’università secolare: così Giacobbo presenta Bologna nell’anteprima.
La puntata inizia dai portici, dove la città è nata come abuso edilizio. Il conduttore annuncia che entrerà nelle due torri, scalando per prima la Torre degli Asinelli. Costruita in nove anni, le mura diventano più sottili mano a mano che si sale; l’avrebbe commissionata Matilde di Canossa a scopo difensivo, ma una leggenda narra sia stata eretta per amore.
Ci introduciamo poi nella Torre Garisenda, solitamente chiusa al pubblico. Le scale sono molto sottili, e si ha la sensazione che i muri siano in discesa. Una volta sul lucernario, Giacobbo ci rassicura: non è pericoloso come gli era stato detto.
Veniamo ora al passato, quando Bologna era una potenza navale. L’ultimo canale ad essere coperto da asfalto è stato il Reno, rendendo la città terrestre; vi è però un tratto scoperto.
Si scende nel sottosuolo: Giacobbo cammina su quello che una volta era un torrente, ora coperto da una colata di calcestruzzo. Proseguendo, siamo nella galleria dell’Aposa, il conduttore individua un antico lavatoio, dove sono rimaste le impronte delle donne che si inginocchiavano a lavare i vestiti.
Si continua lungo questi antichi canali, ora per raggiungere una sala in cui si trova dell’acqua alta. Aqndando ancora verso il cuore di Bologna, dopo alcuni minuti in cui sullo schermo si vede solo una luce, Giacobbo arriva in corrispondenza della Fontana del Nettuno, a Piazza Maggiore. In tutto, sono stati percorsi due chilometri.
Torniamo dunque in superficie. La Basilica di San Petronio è dedicata al santo protettore della città: la costruzione della chiesa conobbe diversi momenti di interruzione, fino a che non venne decretato lo stop ai lavori nel 1659. Il progetto infatti, molto ambizioso, aveva costi esorbitanti. All’interno, una meridiana costruita da Giandomenica Cassini: data la sua precisione, gli orologiai vi si recavano per regolare i loro orologi.
San Petronio è la quinta chiesa più grande al mondo; inizialmente però, il progetto prevedeva altre navate che l’avrebbero resa la più grande al mondo. L’edificio però, non poteva superare la grandezza di San Pietro; a causa dell’intercessione del Papa quindi, venne avviata la costruzione dell’Archiginnasio, che tolse spazio alla Basilica.
Giacobbo si sposta ora nella “culla della sapienza”, l’università di Bologna: qui venne fondata dalla disciplina della chirurgia plastica, inizialmente tacciata di stregoneria.
Ci troviamo nel museo civico medievale: qui è custodita la “pietra misteriosa“, sulle cui scritte sono state formulate varie ipotesi. Il suo fascino, spiega uno studioso, è proprio questo.
Nella chiesa di Santo Stefano si erge una colonna; secondo Petronio sarebbe quella su cui è stato flagellato Gesù Cristo. La pietra è comunque stata utilizzata per la flagellazione, in quanto piena di buchi: si tratterebbe delle scudisciate che non hanno colpito la pelle del prigioniero.
Seconda reliquia contenuta, una benda che sarebbe appartenuta a Maria: la donna l’avrebbe avuta addosso quando prese in braccio Gesù dopo la morte in croce.
Dopo un breve ricordo dell’attentato alla stazione di Bologna, Giacobbo passa a Mozart. A 14 anni infatti, il musicista entrò nel prestigioso conservatorio della città grazie ad una “raccomandazione”: il conduttore mostra i brani composti dal musicista nella scuola. Non solo: ascoltiamo le sue note persino dall’organo da lui suonato.
Eccoci alla scoperta di un altro segreto della città: un’antichissima torah di cui non ci viene svelato dove sia custodito.
Un altro prezioso reperto è una Madonna Nera, secondo la leggenda giunta in volo. sul vertice del Colle della Guardia, nel santuario della Vergine, si recano centinaia di visitatori: secondo alcune interpretazioni, si aper il numero dei gradini (666) che per la confermazione della scalinata a forma di serpente, vi è un legame con il diavolo, vinto da Maria.
Il primo maggio 1994, sul circuito automobilistico di Imola, Ayrton Senna perde il controllo della sua macchina e muore. Pare che la sera prima il pilota avesse un brutto presentimento.
La puntata di Voyager dedicata a Bologna si conclude qui: appuntamento a venerdì prossimo.