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Baudo continua: “Pino Daniele è stato ospite graditissimo in molte delle mie trasmissioni. A cominciare a Dominica in. Ricordo in particolare l’edizione del 1991 nella quale venne insieme a Massimo Troisi a presentare il film Credevo fosse amore… invece era un calesse, con la regia di Troisi. La colonna sonora del film è Quando e le musiche sono dello stesso cantante napoletano che scrisse questa canzone per la pellicola”.
“Ambedue erano sofferenti di mali fisici” dice il conduttore, rievocando il passato, ” e questo aveva creato tra di loro un connubio psicologico di grandissima forza e intensità.Un connubio che non si è spezzato con la morte di Troisi e si è alimentato attraverso la medesima vena malinconica”.
Pippo Baudo ricorda anche che Pino Daniele aveva importanti problemi anche alla vista, soffriva di una patologia che lo avrebbe portato, nel corso degli anni, anche alla cecità.
“Non è stato molto fortunato dal punto di vista della salute. E il suo carattere è sempre stato schivo, triste, incline ad un crepuscolarismo che lo ha portato a pennellare nelle sue canzoni una Napoli intimista, quasi in penombra, molto lontana dalle atmosfere vivaci e allegre di O sole mio”.
Baudo ricorda la tristezza di Pino Daniele anche quando lo incontrava nei camerini, nel corso degli spettacoli di cui era ospite. “Un signore d’altri tempi, cordiale ma riservato”. E così è apparso il cantautore a Pippo Baudo alcune settimane fa quando lo ha incontrato, per caso, in un ristorante. Scambio di saluti, stretta di mano, reciproche testimonianze di stima. “Ma” puntualizza Baudo, “era chiuso nel suo solito mondo”.
L’ultima considerazione di Baudo riguarda la partecipazione di Pino Daniele allo show di Capodanno L’anno che verrà, trasmesso su Rai1 la notte di San Silvestro. “L’ho visto in tv, era malinconico anche a Capodanno. Quelle atmosfere falsamente ridanciane e gioiose che caratterizzano i veglioni di fine anno, non si addicevano al suo carattere triste anche quando sorrideva. Infatti la sua esibizione è stata sobria, contenuta, senza alcuna concessione alla retorica festaiola.”
“E’ stata l’ultima volta che l’ho visto in vita. Mai lo avrei immaginato” conclude il conduttore visibilmente commosso.