Vediamo qual è il personaggio di questa sera martedì 6 gennaio.
{module Google richiamo interno} Franco Marcoaldi incontra Carlo Petrini, gastronomo e fondatore di Slow Food.
A Pollenzo, dove ha sede l’Università di Scienze Gastronomiche da lui ideata, Carlin, come lo chiamano tutti, racconta la sua rivoluzione quotidiana nella cultura del cibo mentre il suo impegno per l’eco sostenibilità, la qualità e la valorizzazione dei prodotti locali ha ormai oltrepassato i confini d’Europa.
“Noi siamo viventi, tutti, perché mangiamo – dice Carlo Petrini – e la natura ci ha dato l’opportunità di condividere questo atto in amorevolezza con le persone che amiamo attraverso il piacere che è connaturato alla natura umana e anche all’atto del cibo. Lo spirito della vita – aggiunge il padre di Slow Food – è il metabolismo: maledetti coloro che per interesse vogliono che questo spirito vada più veloce per fare più soldi”. Avere memoria e raccogliere il bene prezioso delle buone pratiche e renderle attuali attraverso l’apertura mentale, la visionarietà che ti colloca al presente, è il patrimonio più grande che ha questo nostro paese”- dice ancora Carlo Petrini perché, aggiunge, “un paese senza poesia è meglio che chiuda i battenti e quando mi dicono che sono un utopista, un poeta, io rispondo: sei tu che non hai capito niente!. Oggi abbiamo l’opportunità che una scienza multidisciplinare come l’enogastronomia possa essere soggetto motore di nuova economia, di un rapporto armonico con l’ambiente, di generosità, di visione anche intergenerazionale”.
In viaggio tra colline, vigneti e paesaggi delle Langhe, Franco Marcoaldi percorre le strade di una delle più grandi ricchezze del nostro Paese, il patrimonio enogastronomico, in compagnia anche di Beppe Rinaldi, storico produttore di Barolo e vecchio amico di Petrini.
Qui l’incontro di Franco Marcoaldi con Giosetta Fioroni.