Un bilancio della terza stagione della saga evidenzia, secondo Sky, buoni risultati d’ascolto: gli esordi degli 8 episodi hanno raggiunto una media di oltre 380 mila spettatori, superiore del 20% a quella della seconda stagione e del 25% rispetto alla prima. In media 626 mila spettatori hanno visto gli episodi nella settimana.
Sky evidenzia anche la fedeltà del pubblico: infatti l’indice di permanenza medio per i primi 8 episodi è stato del 70%. I contatti unici raccolti fino ad oggi dalla terza stagione sono stati superiori ai 2 milioni.
Intanto c’è grande attesa per come si concluderà la storia. Certamente ci sarà un inaspettato colpo di scena. Come oramai hanno insegnato le precedenti serie, nelle ultime puntate avviene sempre un evento singolare a sorpresa che porta i protagonisti a una svolta cruciale. Finalmente, però, i fan potranno scoprire come si concluderà questa stagione a poche ore dalla prima messa in onda negli USA.
E soprattutto si spera in una continuazione televisiva della vicenda che ha segnato la rinascita del genere fantasy e ha ispirato molte altre produzioni del genere, sia sul piccolo che sul grande schermo.
A livello internazionale, Il Trono di Spade ha rappresentato un evento televisivo in più di 30 paesi nel mondo: quasi 4 milioni e mezzo di spettatori hanno seguito negli USA il debutto della terza stagione, crescendo fino a 5.4 milioni per il finale, che ha segnato un vero e proprio record per HBO (dal 2004 ad oggi Trono di spade risulta essere è la serie HBO più vista). E ancora. Game of thrones trionfa anche sul web: il finale di stagione ha ottenuto oltre un milione di download nelle 24 ore successive alla messa in onda americana. Un fenomeno televisivo inizialmente inaspettato nel quale, quando è nato non credeva nessuno. Lo ha rivelato lo stesso creatore della saga letteraria, George R. R. Martin.” Quando presentai il suo progetto a Hollywood”, ha detto in un’intervista oltre oceano, ” i produttori mi dicevano: troppe location, troppi effetti speciali, storie troppo complicate, non funziona”.
Invece, Game of throne è divenuto un serial di culto e ha scavalcato i confini televisivi e letterari. A dare la dimesione di come negli USA la serie tv sia oramai entrata nell’immaginario collettivo, è la crescita esponenziale (+800%) delle bambine che in America vengono chiamate Arya, in omaggio a una delle giovani protagoniste della serie.
Il Trono di Spade può inoltre contare su una produzione colossale: 6 milioni di dollari a episodio, uno staff di oltre 700 persone, circa 260 attori nello straordinario cast artistico e una scrittura accuratissima, passata attraverso 60 revisioni della sceneggiatura. Questi sono solo alcuni dei numeri che raccontano la dimensione del “fenomeno Trono di Spade”.
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