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Il fenomeno del collezionismo ha origini antiche, in età ellenistica, con i suoi picchi nel periodo rinascimentale al tempo di Francesco I di Francia, nell’età barocca, nell’Illuminismo, divenendo nell’età contemporanea un fenomeno mondiale soprattutto per l’ambito americano. E’ un fenomeno recente e a sé, tale collezionismo di arte contemporanea – le collezioni Sonnabend, Guggenheim, le collezioni Mattioli, Franchetti, Banca d’Italia e infinite altre – che rappresenta, partendo dall’ambito privato, una forte spinta all’apprezzamento dell’arte del secolo XX ed oltre, talora più di quanto facciano le raccolte pubbliche, almeno in Italia.
E’ un fenomeno espressione comunque del capitalismo moderno, che ha a che vedere col mercato e con la ricchezza – e basta rilevare l’origine sociale dei collezionisti – ma che prevede comunque il gusto e l’amore per l’arte, da parte di chi spesso vuole sfuggire al cappio della speculazione e della logica mercantile (pur rimanendovi dentro fino al collo).
Nicoletta Fiorucci, infatti, protagonista della puntata odierna di “Private Collection”, proviene dalla direzione dell’azienda di famiglia (leader nel settore alimentare): ha ceduto definitivamente alla passione per l’arte contemporanea ed ha aperto nel 2010 a Londra il Fiorucci Art Trust, organizzazione no-profit per la promozione dell’arte d’oggi.
Il valore sociale della partecipazione sua, e degli altri collezionisti privati, al presente programma televisivo sta nel fatto che ella ha accettato di aprire la sua casa alle riprese TV, mostrando in esclusiva le opere della sua collezione, altrimenti non visibili. In seguito si avrà occasione di ascoltare la voce di Angela Missoni, anch’essa alla direzione di un’azienda di famiglia, poi di Carlo Traglio presidente e direttore di Vhernier, marchio di gioielli di lusso.
Ed ancora il medico e collezionista napoletano Maurizio Morra Greco, e Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, hanno istituito delle Fondazioni internazionali, per la promozione dell’arte contemporanea. Così, avranno visibilità molte opere di poco noti (per ora) giovani e meno giovani artisti, come Franz West, Roberto Cuoghi, Patrizio di Massimo, Camille Henrot, Ann Craven, Roger Selden, Brendan Fowler, Kerstin Bratsch, Tracey Emin, Mark Wallinger, Julian Schnabel, la parmense Paola Pivi, Velasco Vitali, Vanessa Beecroft. Nelle puntate, la passione per l’arte entra nel privato, nella vita e nel segreto di ciascuno, in biografie inattese, e certamente interessanti e rivelatrici. Inoltre, le puntate di “Private Collection” daranno spazio anche a rubriche, a minipillole su aspetti insoliti del collezionismo e sui gusti privati. La regìa dell’intero programma è di Francesco Imperato.
Qui la prima serie di Private collection.