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Il documentario In nome della razza parte dalle sconvolgenti immagini della liberazione di Auschwitz, girate dai cineoperatori dell’Armata rossa, e cerca di far capire ai telespettatori, con l’aiuto dehli interventi di Paolo Mieli, come fu possibile sprofondare nell’abisso della Shoah: quali idee, persone, medici, funzionari, organizzatori ed esecutori contribuirono a tutto ciò. E poi chi partecipò attivamente e chi si occupò ‘solamente’ della parte propagandistica o organizzativa.
Subito dopo lo speciale parlerà di scienza, o sarebbe meglio dire pseudoscienza, rappresentata dallo spietato medico di Auschwitz Joseph Mengele.
Poi si punta l’attenzione sulla propaganda, raccontata attraverso la sinistra figura di Julius Streicher, propugnatore delle più volgari tesi antisemite, attraverso la sua rivista Der Sturmer. E ancora dopo ecco il racconto dell’organizzazione, ovvero del burocrate della morte, Adolf Eichmann.
Infine lo speciale farà vedere chi materialmente eseguiva quelle stragi: le famigerate SS, le Schutz Staffeln.
Passiamo a Cielo. In occasione del Giorno della Memoria – per non dimenticare lo sterminio di milioni di persone perpetrato dai nazisti all’interno dei campi di concentramento – il canale (DTT canale 26, Sky canale 126 e TivùSat canale 19) trasmette, lunedì 26 gennaio alle 21.10 il discusso film The Believer, diretto da Henry Bean e scritto con la collaborazione di Mark Jacobson.
La pellicola, presentata con successo al Sundance Film Festival e al Noir in Festival, è tratta da un’opera teatrale scritta dallo stesso Bean e s’ispira liberamente alla vita di Daniel Burros, membro attivo dell’American Nazi Party, antisemita convinto seppur sia stato circonciso e cresciuto secondo le tradizioni ebraiche della famiglia.
Il giovane Daniel Balint – interpretato dall’attore Ryan Gosling – è uno studente ebreo ma, contemporaneamente, è anche un violento antisemita. Una contraddizione ai limiti dell’immaginabile che, raggiunge il culmine quando gli viene chiesto di mettere una bomba in una sinagoga.
Il primo film di Bean (sceneggiatore di Nemico Pubblico e Affari Sporchi) colpisce e spiazza per le immagini crude, l’asprezza e la violenza che, però hanno uno scopo preciso: scuotere le coscienze attraverso una storia assurda che assume un valore ancora più forte in quanto ispirata a una vicenda realmente accaduta.