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Per il debutto dell’Isola in casa Mediaset, il conto alla rovescia ha assunto una tale spasmodica e ossessiva valenza, da evocare addirittura le atmosfere dell’Apocalisse. Solo che nel luogo denominato Armageddon, anziché lo scontro finale tra il Bene e il Male, al massimo ci saranno Pierluigi Diaco e Valerio Scanu che si tirano l’elastico del costume per dispetto. Con la complicità, magari, di Rocco Siffredi.
Se ieri abbiamo esposto i validi motivi per non seguire lo show, è ora di elencare una serie di solide ragioni per rimanere incollati alla tv. Ammesso che non riteniate sufficiente il belvedere di Alex Belli e Andrea Montovoli, naturalmente.
Innanzitutto il trash, che esercita sempre il suo indiscutibile fascino: razionalmente si ripudia, emotivamente se ne cerca sempre una nuova dose. E a Cayo Cochinos il trash verrà elargito senza parsimonia.
Rocco Siffredi, con la sua qualità riconosciuta a livello internazionale, per la gioia di Antonio Ricci, rischia di fornire materiale a I nuovi mostri da qui al 2020. Non occorre immaginare chissà quali cervellotiche conversazioni tra i concorrenti; bastano pochi elementi: la spiaggia, i pesci.
Riguardo alle associazioni, fate vobis. Ma qui deporrebbe le armi persino il Pierino di Alvaro Vitali, spiazzato dalla scontata facilità con cui gli si parerebbe davanti il copione di un bmovie degli anni ’80.
Altro motivo per non mancare l’appuntamento con l’Isola, sono i naufraghi. Vedere vip o presunti tali abbruttiti, incattiviti, ai limiti dell’umana decenza a causa delle privazioni, provoca un senso di oscura goduria. Una soddisfazione nemmeno tanto inconscia: è vero che l’esperienza isolana dura poche settimane, è vero che le sofferenze sono ricompensata da cachet a diversi zeri, ma anche loro sono in difficoltà. E soffrono la fame. Mentre noi stiamo cenando.
Inutile nascondere quanto sia alta la curiosità intorno a questo rilancio targato Mediaset. Almeno per chi ha ricordi piacevoli di cestini rubati, o di emorroidi innominabili che costringono il malcapitato al ritorno mentre una moglie Cerbero gli intima di rimanere lì.
Che dire poi della conduttrice? Dopo anni di Grande Fratello scopriremo se la Marcuzzi sull’Isola ci sta “come il limone sulle cozze” oppure se dura “quanto un gatto in Tangenziale” per usare il linguaggio caro a Simona Ventura. E perdonate il nostalgico citazionismo sfegatato.
Infine, se tra i motivi per non seguire il reality avevamo individuato la presenza in studio di chi trasfigura i coni gelato in simboli fallici, allo stesso tempo va osservato che, per fortuna, gli hanno affiancato Mara Venier. Una signora come lei, quasi familiare per gli spettatori, è decisamente un buon motivo per sintonizzarsi sul programma.