Cala così il sipario su una delle trasmisssioni più interessanti dal punto di vista culturale. E Minoli ha scelto di accomiatarsi dal suo pubblico con una puntata sullo storico leader del Movimento Sociale Italiano, Giorgio Almirante, concludendo così la lunga avventura televisiva de La Storia siamo noi. Il bilancio non può che essere positivo: per oltre undici anni il programma ha raccontato i grandi eventi storici, ha proposto inchieste, si è occupato dell’attualità e dei suoi protagonisti.
Sono state 5000 in tutto, le puntate andate in onda dal 2002 ad oggi. Raccontano i redattori e gli autori che il criterio per realizzarle è sempre stato lo stesso: il massimo della professionalità e del rigore storico unito all’apporto creativo di ognuno dei responsabili.
La puntata su Almirante di Marco Marra si inserisce nella lunga collezione di biografie dei grandi personaggi della politica che La Storia Siamo noi ha realizzato nel corso degli anni. Prestigiosi i nomi dei protagonisti: da Moro a Berlinguer, da De Gasperi a Fanfani , da Craxi a Spadolini, da Leone a Pertini a Nilde Iotti. Ma si tratta soltanto di alcuni dei personaggi sui quali si è puntata l’attenzione.
Il ritratto realizzato per ognuno, ha avuto il fine di raccontarne congiuntamente l’aspetto pubblico e quello privato. Accanto ai fatti conosciuti, ne sono stati svelati molti altri del tutto inediti, venuti alla luce grazie al lavoro di meticolosa ricerca degli autori.
Nella puntata su Almirante viene svelato infatti un segreto mai rivelato prima. Si tratta di un clamoroso retroscena sulla svolta moderata dell’Msi all’inizio degli anni 70 verso una Destra Nazionale più moderna e post-fascista. Secondo la testimonianza di Giulio Caradonna, esponente di spicco dell’MSI, l’intera operazione venne pilotata e finanziata dagli Stati Uniti per indebolire la democrazia cristiana troppo sbilanciata a sinistra. Un pericolo per i vertici politici americani.
Secondo la testimonianza di Caradonna fu un imprenditore italo-americano Pier Francsco Talenti, uomo di fiducia di Nixon, a far da intermediario all’intera operazione. Il denaro, 600 mila dollari fu consegnato dall’allora capo dei servizi segreti militari Vito Miceli, nelle mani di Almirante stesso, senza che i suoi referenti politici ed istituzionali fossero stati messi al corrente.
La testimonianza di Caradonna fu confermata dallo stesso Giulio Andreotti in una delle sue ultime interviste concesse a Marco Marra prima di morire . E non è la sola novità del documentario, che propone un ritratto di Almirante a 360 gradi. Di lui parlano le persone che gli sono state più vicine . Dalla moglie Assunta , al suo stretto collaboratore Donato la Morte, dal giornalista Giano Accame ad Ignazio la Russa e altri ancora.
“Sulla fronte”. Ritratto di Giorgio Almirante” rappresenta, dunque, il saluto definitivo de La Storia siamo noi al suo pubblico. Tutti gli autori sono certi di aver dato sempre il meglio e coltivano la speranza di aver contribuito a valorizzare la storia della televisione italiana e la memoria collettiva dell’Italia. Perché come lo stesso Giovanni Minoli ha detto più volte : “la televisione è il più grande strumento per aiutare l’uomo a crescere. Chi non lo usa in questo modo si assume una grande responsabilità”.