Cinquantuno anni ma non li dimostra. Dal vecchio Carosello al 3D, “Calimero” continua ed essere sempre un pilastro della storia della televisione italiana. Oggi il simpatico pulcino nero viene riproposto al pubblico in un cartoon, che Rai YoYo manda in onda quotidianamente e in diversi momenti della giornata.
Le vicende sono ambientate nel paesino di Belladagio, dove Calimero vive con i suoi genitori ed è protagonista di tante avventure con i suoi amici più cari: Piero, Valeriano e Priscilla. In ogni puntata i quattro si trovano davanti a degli ostacoli che li mettono alla prova. L’astuzia e l’intuito però non manca a nessuno di loro e così tutti gli impedimenti vengono superati.
Il protagonista è ben delineato e costituisce un buon esempio agli occhi del telespettatore all’ascolto: è onesto, sincero e sempre a disposizione dei suoi amici, con i quali condivide uno stretto legame, che emerge con grande evidenza. Quel suo “E’ un’ingiustizia però!” è una sorta di grido di battaglia che lo spinge a mettersi all’opera per migliorare il mondo intorno a lui. I valori sani di cui è portatore lo dipingono come un personaggio positivo e rassicurante, contribuendo a rendere il cartone un prodotto delizioso (anche dal punto di vista grafico) e fortemente educativo.
Uno scenario post-apocalittico è il teatro delle vicende di “Orfani”, in onda ogni sabato intorno alle 14 su Rai 4. Si tratta della versione televisiva dell’omonimo fumetto ideato da Roberto Recchioni ed Emiliano Mammucari ed edito da Sergio Bonelli. Non è un cartoon, ma un “motion comic”, un’evoluzione del fumetto in cui i disegni originari vengono in parte animati con le tecniche della computer grafica.
I personaggi principali sono un gruppo di ragazzi, sopravvissuti ad un’esplosione che ha sconvolto la Terra e nella quale hanno perso i genitori. La causa di quest’apocalisse sarebbe dovuta ad un attacco di una popolazione aliena, che vuole distruggere il nostro pianeta. La verità poi sarà un’altra e porterà gli stessi “Orfani” a lottare fra loro. Per evitare la distruzione del pianeta e combattere il (presunto) nemico, i giovani superstiti finiscono in un campo di addestramento. Diverranno soldati implacabili, spietati, perché l’ obiettivo è “fare cadaveri e non arte”. Ciò spiega anche l’alta frequenza di scene cruente, in cui il sangue scorre in abbondanza.
I protagonisti covano rabbia, rancore, odio nei confronti di chi ha strappato loro un’infanzia felice. Con l’evoluzione della storia, si incattiviscono sempre più. Anche chi li circonda non è da meno, basti pensare al colonnello Nakamura e alla dottoressa Juric, severi responsabili del loro addestramento, ambigui e disposti a tutto pur di realizzare il proposito di forgiare dei super guerrieri. L’unica cosa che conta sembra essere l’annientamento dell’altro, senza distinzioni tra nemici e compagni. Per tutta questa serie di fattori, “Orfani” non può rientrare nei canoni di una televisione a misura di famiglia.
Ma, cos?? per curiosit?_, qualcuno ha mai sostenuto che Orfani fosse un prodotto per famiglie o per bambini? Risulta a qualcuno che Rai 4 abbia come target i bambini?
O forse siamo vittima del solito equivoco tutto italiano per cui qualsiasi prodotto di animazione viene considerato un prodotto per bambini?