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Il film tv “Con il sole negli occhi”, come vi abbiamo già anticipato, è interpretato da Laura Morante, Michele La Ginestra, Adele Sastri e il piccolo Amor Faidi.
La storia iha dei forti agganci alla realtà. Inizia con una separazione: un avvocato matrimonialista di successo deve far fronte all’abbandono inaspettato del marito che l’ha lasciata perchè invaghito di un’altra. Ad aiutare la donna sarà un bambino, un piccolo siriano sopravvissuto al naufragio di un barcone di disperati al largo di Lampedusa. Sarà un incontro casuale ma significativo perchè veranno alla luce due solitudini, molto differenti ma egualmente drammatiche.
Il film ha il patrocinio di UNHCR e dell’Associazione Centro Astalli-JRS Italia. A questo proposito il direttore di Rai Fiction Tinni Andreatta, afferma: “il tv movie affronta un tema nodale per la nostra contemporaneità attraverso una storia d’amore di ritrovata maternità. Lo stile asciutto di Pupi Avati che non indugia, fatto di silenzi, di psicologie descritte al millimetro senza sentimentalismi, permette di toccare con toni poetici temi dell’oggi”.
Dopo la serie Un matrimonio e il tv movie Il bambino cattivo, Avati sembra aver stretto un connubio indissolubile con la Rai. Il regista infatti dice: “ oggi io non ho altri interlocutori per poter realizzare questi film visto che il cinema ormai è svago puro”.
Poi continua:“Mi sono reso conto che il dramma dei migranti, di un mar Mediterraneo pieno di persone che non ce l’hanno fatta, aveva bisogno di essere raccontato in modo diverso da quanto hanno fatto finora i media. Si parla di numeri che ci sembrano estranei, lontani da noi. Per questo ho scelto di raccontare la storia di una di questi migranti e, perché fosse ancora più seducente, l’ho fatto bambino perché mi ha permesso di raccontare l’immediatezza di un contatto. Se butti un pallone in mezzo ad un parco, subito arrivano bambini di tutto il mondo che non sono diffidenti come gli adulti”.
E sul problema dell’immigrazione, Avati dice: “Abbiamo depredato aree del pianeta nell’impunità più totale e ora, come dopo avere mangiato in un ristorante di lusso, dobbiamo passare alla cassa e pagare un conto salato. A quali livelli è stata depredata l’Africa? Ora che non c’è più niente da prendere sono loro a prendere da noi”.
La protagonista Laura Morante condivide in pieno la chiave di lettura di Avati. Infatti afferma: “è importante mettere l’accento su questi problemi in un momento drammatico in cui l’egoismo trionfa. L’operazione ‘Mare Nostrum’ ha comunque salvato tante vite, ora ‘Frontex’ non è un’operazione di salvataggio ma di controllo delle frontiere. Oggi non esiste un progetto, i migranti sono del tutto abbandonati, e ci dimentichiamo che anche noi italiani siamo stati migranti, all’estero come nel nostro stesso Paese dal Sud al Nord, perché ci fanno credere che abbiamo sprecato un sacco di soldi che, invece, sono stati mangiati dalla corruzione”.
Avati poi rivela: “avevamo pensato di affittare un grande cinema e fare una proiezione di questo film solo per i migranti. Poi, però, sono successi i fatti di Parigi e ci siamo un po’ spaventati, abbiamo paura di poter essere strumentalizzati”.
Il regista tira fuori tutta la sua ironia sulla constatazione che il suo tv movie andrà contro la prima vera puntata de L’isola dei famosi su Canale 5. Infatti ci scherza su: “Già vedo i titoli dei giornali: i migranti dell’Isola affondano i migranti di Avati”. La verità è che era importante parlare di queste problematiche in televisione”.