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Coprodotta da Rai Fiction e Fandango, la fiction è scritta da Stefano Rulli e Sandro Petraglia, diretta da Marco Turco e interpretata nei due ruoli principali da Vittoria Puccini e Vinicio Marchioni.
Racchiudere un’esistenza talmente intensa come quella della Fallaci , in poco più di tre ore di tv non è impresa facile: “Abbiamo dovuto trovare una chiave di racconto” spiega il direttore di Rai Fiction Tinni Andreatta.
Il dirigente aggiunge: “Abbiamo scelto come chiavi la sua grande passione per la scrittura e il suo essere una combattente”.
La fiction è una lunga serie di flash back nella vita della protagonista che racconta la sua esistenza ad una giovane giornalista durante uno dei suoi ultimi ritorni in Italia. Ci sono gli anni del fascismo, l’assunzione a ‘L’Europeo’, i suoi lunghi e frequenti viaggi per raccontare le donne “in un mondo – come diceva – costruito dagli uomini per gli uomini”, la guerra in Vietnam.
Largo spazio viene dato alle interviste, quella all’ayatollah Khomeini in primis, e gli amori, mai sfociati in una matrimonio e in una famiglia. “Forse non voleva davvero nemmeno lei il matrimonio o un lungo rapporto affettivo perché non le avrebbero permesso di essere libera com’era” osserva la Puccini.
L’Amore vero, unico e irripetibile arriva con Alekos Panagulis, simbolo della resistenza greca contro il regime dei Colonnelli. Oriana conosce Alexos dopo che il giovane rivoluzionario è stato liberato. Ha trascorso cinque anni di carcere e sevizie. Sembra un vero e proprio colpo di fulmine: è subito amore. La fallaci ci crede molto ma nemmeno da lui riuscìirà ad avere un figlio.
Vive però il dramma dell’aborto precoce che la segna moltissimo e la spinge aproprio il dramma di un aborto precoce a farle scrivere la celeberrima “Lettera a un bambino mai nato”. E, subito dopo, l’amore con Panagulis lo racconta in “Un uomo”.
Vittoria Puccini riconosce che interpretare un personaggio così complesso e, anche, controverso soprattutto dopo la sua violenta presa di posizione contro l’Islam dopo l’11 settembre, è stata una sfida fin dall’inizio.
L’attrice ammette: “ho pensato di ispirarmi al suo coraggio, per lei le sfide erano il sale della vita”.
Per prepararsi a entrare nel ruolo, la Puccini ha letto i suoi libri e visto filmati: “Ho capito che è una donna verso la quale si possono avere pregiudizi. Mi ha colpito il suo unire la vita privata e il lavoro e mi hanno colpito le sue interviste in cui lei, praticamente, diventava una star, più famosa dell’intervistato”. E continua: “era una donna senza mezze misure, o la ami o la odi. Noi abbiamo cercato di raccontarla senza dare un giudizio”.
A prestare il volto ad Alekos Panagulis è Vinicio Marchioni: “Quello che conoscevo di lui era stato comunque filtrato dalla Fallaci nel suo libro ‘Un uomo’. Panagulis era un uomo che aveva attraversato la morte e che, forse, la provocava. Diciamo la verità, era matto, ma di una follia che nasceva dal suo inseguire gli ideali di libertà con coerenza maniacale”.
Sull’incontro tra i due, Marchioni osserva: “Si conoscono il giorno dopo la sua scarcerazione e durante la lunga intervista notturna si innamorano. Credo che, in realtà, si amassero già da prima, lui conosceva i suoi scritti lei quello che lui faceva in Grecia. Del resto, nessuno dei due si sarebbe mai potuto innamorare di un impiegato”.