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Atmosfere da club, tavolini, un bancone da bar dietro cui chiacchierare, ritmo serrato, volti del web e battute scorrette: sono questi gli elementi che hanno caratterizzato il DopoFestival. La natura dissacrante dello show è apparsa subito chiara: Saverio Raimondo infatti, apre con un monologo in cui ironizza sul Festival a cui siamo “sopravvissuti” e la famiglia Anania protagonista. Se all’Ariston è stata celebrata, qui no, perché quelli come loro sono responsabili del sovrappopolamento. Se non trovate parcheggio, prosegue il comico, è per colpa di gente simile; e comunque l’aborto è stato approvato, che si sappia. È evidente che in quella casa non si pratichi sesso anale, chiosa Raimondo. L’altra famiglia invece, è quella rappresentata da Al Bano e Romina: a Raoul Bova è venuta subito voglia di tornare dalla moglie, e soprattutto dalla suocera avvocato divorzista.
La parola passa quindi a Sabrina Nobile; seduto in sala c’è Nek, che legge una serie di parole disposte a forma di nuvola. ispirandosi a Letterman, si prosegue con una classifica sui momenti più twittati della serata, spiegata da Raimondo alla sua maniera. Tra questi, l’esibizione di Siani, durante la quale molti si sono indignati per la battuta sul bambino cicciottello; ma il conduttore ha saputo che il piccolo abbia ripagato Siani con la stessa carta, chiedendo al comico se, da napoletano, sapesse rubare i portafogli. Si passa poi alla famiglia Anania, che ha ringraziato Dio dal palco di Sanremo: praticamente, l’equivalente del grido “Allah Akbar”.
Saverio Raimondo è ora con Al Bano che, ironia della sorte, si spaventa per la voce squillante del conduttore che, poco dopo, viene costretto a fare delle flessioni.
Si collega Giancarlo Magalli, a cui bisogna trovare un impiego per evitare che cada in depressione, dato che adesso non lo cerca più nessuno. Sembrava cosa fatta, invece il conduttore non è diventato Presidente della Repubblica. Viene perciò lanciato il primo video realizzato dai Nirkiop.
Dopo un’esibizione di Nek con Take me home dei Country Roads, è la volta di una donna che vanta oltre 25mila follower su Twitter: si tratta di Emma Marrone, in blu vestita. Anche per lei una nuvola di parole da commentare, tra cui alcune riguardanti il modo di vestire; la cantante però ci scherza su. Una critica che le viene rivolto spesso rivolta è quella di essere una “camionista”, però lei dimostra di non interessarsene.
Seduto a uno dei tavolini in studio, proprio di fronte ad Emma, Giovanni Caccamo. Scopriamo che i due hanno fame, poi tocca a Caccamo cantare.
Nel secondo contributo video, i Nirkiop prendono in giro il pubblico del Festival: dal nonno che pensa i migliori Sanremo fossero quelli di quando era giovane lui a quelli che scoprono plagi in ogni brano. raimondo mostra una mappa: durante il Festival sono arrivati tweet da ogni regione, è questo il vero evento che unisce l’Italia.
Entra ora nello studio Chiara Galiazzo, che non riconosce subito il “trombonista” del Festival. Non manca nemmeno un commento agli outfit degli artisti, affidato alla professoressa Giacomotti. Sabrina Nobile conversa con la docente al bancone, la quale ha trovato eleganti Al Bano e Romina.
Siamo arrivati al termine di questa ora di streaming, la cui conclusione viene affidata alla band dei Qvsisona. Si chiude così il primo appuntamento di un DopoFestival agile che meriterebbe uno spazio maggiore, senza essere relegato a uno streaming limitante che si blocca in diverse occasioni.
Indecente e offensivo salvatore Raimondo. Chiedo che venga allontanato definitivamente a dalla Rai ed impari il rispetto dagli altri.