Brando confida che già da tempo voleva lavorare con un giovane e definisce Enrico un grandissimo chitarrista, nel disco ci sono brani soul, blues e “molto forti” come dice lui stesso.
Enrico prende la parola per dire che il suo album lo rappresenta totalmente musicalmente ed è frutto di un lavoro di 3 anni. Sono brani scritti con una doppia maturità, e con la voglia di partire dall’istinto per poi limarli. Così è riuscito a convincere la sua manager, il produttore e la casa discografica Universal.
Progetti futuri?
C’è un disco che esce domani. Qualche mese fa sono stato alla Feltrinelli per assistere alla presentazione del disco della Nannini. Avevo con me alcuni provini che le ho consegnato e le ho chiesto se volesse farmi aprire i suoi concerti. Lei ha accettato, per cui a maggio aprirò i suoi spettacoli nei palazzetti.
“Amici” per molti è un grande trampolino. Tu invece riparti da Sanremo.
La gavetta che ho fatto è strana: i locali, un contratto con la Sugar, Amici, altri locali, scrittura di brani, Universal e ora un disco. Oggi considero “Amici” una bella esperienza che mi è servita tanto, una sorta di università. Adesso spero di laurearmi!
Se fossi stato tra i Big che cover avresti scelto?
Credo un brano di Tenco, ma non tra le più conosciute. Forse “Angela” che parla del problema di noi uomini che spesso facciamo i galletti con le donne fino a farle scappare.
Ti dà fastidio essere etichettato come “quello di Amici”?
Io non mi sento etichettato, perchè in genere chi esce da Amici diventa disco di platino e va tra i Big. Io invece uscito da lì ho perso il contratto e oggi sono tra le Nuove Proposte. Se volete etichettarmi come quello di Amici datemi il disco di platino e stasera canto tra i Big.
Com’è lavorare con Brando?
Mi sono trovato benissimo, abbiamo le stesse idee musicali, e poi è un chitarrista come me. Nessuno meglio di lui può capirmi.
Quanto c’è di Livorno della tua musica?
Livorno me la porto sempre dietro. La vedo molto simile a Napoli e così come i napoletani sono orgogliosi della loro origine, così anche io sono fiero di essere livornese.
Hai ricevuto tante porte in faccia, che messaggio vuoi portare a Sanremo?
Credo di portare il messaggio che i potenti non possono decidere la tua fine. Sei tu che scegli di smettere. Io ci ho creduto fino in fondo e ce l’ho fatta.