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Ma l’ipotesi di un ritorno sul piccolo schermo tradizionale, sembra non essere gradita al conduttore Saverio Raimondo. «La forza di questo DopoFestival, che sta funzionando così bene in rete, è data proprio dalla libertà espressiva che sulla tv generalista non sarebbe stata possibile».È questa la prima dichiarazione a caldo di Raimondo. E continua: «Se vi piace, il DopoFestival è sul web, con tutti i segreti inconfessabili dei personaggi che ruotano intorno al Festival. Abbiamo utilizzato e utilizzeremo una grossa dose di ironia per commentare il Festival, e abbiamo dimostrato la capacità di proporre una serie di sorprese per il nostro pubblico. Accettate questa realtà e provvedete a utilizzare una buona connessione a internet».
Con queste parole Saverio Raimondo chiude quindi la porta ad una possibile messa in onda nel 2016 della sua creatura.
L’attuale costruzione del DopoFestival infatti, rappresenta nella formula una vera e propria visione dissacrante della kermesse e della liturgia da messa cantata che ruota intorno al palcoscenico dell’Ariston.
La capacità dello show è di mettere in evidenza tutto quello che in effetti sembra non far parte del Festival, ma ne è parte integrante. Ad esempio: l’ironia sulla famiglia Anania composta da 16 figli era finalizzata a far capire che non è questa la normalità familiare a cui Carlo Conti ha ripetutamente accennato nel corso della presentazione.
Anche il linguaggio con cui viene commentato e quasi sminuzzato nei singoli particolari il Festival serata dopo serata, non ha nulla della sobrietà che viene richiesta ad un tv generalista, anche in una tarda terza serata. È un linguaggio irriverente che può anche non piacere, ma che è espressione di un’altra realtà, perché il DopoFestival, come sostiene Raimondo, è il “contraltare” del Festival: ne mette in evidenza le debolezze, i limiti, l’ipocrisia senza mezzi termini e con battute che, pur studiate a tavolino, sono rappresentative di una realtà.
Tv e web sono due mezzi estremamente differenti per fare comunicazione. Se la tv generalista deve rispettare regole ben precise, il web può avvicinarsi ad una fascia di utenti molto più vasta e senza pregiudizi. Da sottolineare infine che, nonostante la trasgressiva e corrosiva satira, il DopoFestival di Saverio Raimondo e Sabrina Nobile presenta dei contenuti. Possono piacere o no, ma questo è un altro discorso.