Il picco di ascolti di ieri sera è stato registrato durante la tua interpretazione di Dio come ti amo. Come stai vivendo questa esperienza?
Oddio non lo sapevo, sono strafelice, lo condividerò subito sui social network, che tra l’altro mi stanno aiutando ad apririmi di più con il mio pubblico. Il mio primo Festival mi ha introdotto nel mondo della musica, ancora oggi tutti mi identificano con Ragazza di periferia (il brano del 2005, ndr). Quest’anno sono davvero libera di godermi tutto e penso si sia visto nei miei occhi e nel mio sorriso, che negli ultimi anni è mancato un po’.
Com’è cambiato il tuo modo di vivere la musica da quando sei mamma?
Quando diventi mamma guardi tutto sotto un’altra prospettiva, se prima andavo a fare le interviste col tacco 10 oggi vado con le scarpe da ginnastica (ride, ndr)
Impegni dopo Sanremo?
Partirà un instore tour per presentare il disco, poi ci sarà un tour in tutta Italia e un programma su Italia 1 con Alvin, About Love, scritto da Federico Moccia.
Quant’è importante l’immagine in un mestiere come il tuo?
Inizialmente soffrivo per questa cosa perchè in Italia non siamo abituati a pensare alla cantante che cura il look. Eppure quando arrivano le popstar dall’estero diciamo che sono delle “strafighe”. Porto anche l’esempio di Mina, che cantava, ballava, conduceva: voglio andare contro lo stereotipo della cantante che canta e basta.
Che ne pensi della conduzione di Carlo Conti? Ti sta piacendo questo Festival?
Vedo un Sanremo normale, come doveva essere dai tempi di Baudo. Carlo entra nelle case degli italiani quotidianamente ed è uno dei pochi conduttori competenti anche in musica. Mi è piaciuto quando dopo il “Buonasera” è partito subito con la musica.
Qual è il tuo rapporto con i social?
I social ora sono diventati fondamentali per me, inizialmente mi massacravano con i commenti però i followers aumentavano. Forse perchè ora la gente vede in me una ragazza normale che vive la sua quotidianità come tutti gli altri.
Qual è la tua canzone preferita dei Festival che hai fatto?
Sicuramente Libera, mi rappresenta moltissimo.
Ti senti libera anche dei pregiudizi che ci sono nei tuoi confronti?
Se avessi continuato a vivere male i pregiudizi nei miei confronti non mi sarei presentata al Festival. Mi sento libera di uscire da queste stupide logiche. Il fatto che oggi con me si parli di musica e non più di gossip è un bellissimo traguardo.
Che cosa vuoi dire a chi dice che sei sempre la stessa artisticamente parlando?
Prima il problema era che le canzoni erano scritte da Gigi e quindi troppo melodiche, ora porto Libera che parla sempre d’amore ma in chiave un po’ più rock e arrivano comunque critiche. Allora mi chiedo: il problema è la canzone che non piace o è Anna?
Piacerebbe anche a te condurre il Festival come Arisa e Emma?
Mi prenoto subito per l’anno prossimo! (ride, ndr)