Che tipo di Marco ritroviamo oggi? E’ sparito qualcosa della persona che eri?
Non è sparito nulla, anzi il vecchio Masini ha dato vita a un nuovo percorso. Ho iniziato in un momento in cui eravamo privi di ideologie e quindi c’era bisogno di qualcuno che urlasse la disperazione. Ora sono cresciuto e la fragilità è diventata forza e coraggio.
Ieri sera hai omaggiato Nuti con la cover di Sarà per te.
Intorno a Francesco Nuti c’è ancora tanto affetto e siamo tutti grati al suo brano oltre che ai suoi film.
Da cosa parti oggi per scrivere i brani?
Parto sempre da ciò che vedo intorno a me. Il pop deve regalare nella sua semplicità dei pensieri e storie di tutti. E’ la cosa più difficile del mondo anche se apparentemente sembra facile.
Che giorno è per te, per parafrasare la tua canzone sanremese?
Quando sono a Sanremo è un giorno bellissimo. Ci sono alti e bassi ma è una cosa che succede a tutti, tranne pochi eletti. Molti di noi vanno alla ricerca del pezzo giusto per le radio e per il Festival; il mio album “Cronologia” invece racconta il percorso che ho fatto negli ultimi 25 anni, compresi i momenti in cui ho cercato di restare a galla.
Com’è nata la collaborazione com Camba e Coro?
Era da un po’ che seguivo Federica Camba e ascoltavo ciò che scriveva, per questo l’ho chiamata, anche perchè avevo voglia di confrontarmi con altre persone.
Sei a Sanremo per vincere o per proporre il tuo nuovo progetto?
Voglio far conoscere il mio nuovo percorso artistico al pubblico e agli addetti ai lavori. Quest’anno sento molte canzoni valide e artisti bravi. Sono orgoglioso di far parte di questo cast.
Che ricordi hai dei tuoi 7 Sanremo?
La vita che mi cambiò in un attimo è il ricordo legato al mio primo Festival, quello successivo (con Perchè lo fai?) è stato il trionfo. Nel 2000 sono tornato e io arrivai penultimo, nel 2004 vinsi e fu il ricordo di una ripartenza. Quelli che non rifarei sono quelli del 2005 e 2009. Nel 2005 non avevo una canzone effettivamente pronta per l’occasione; nel 2009 parlavo di un’Italia in caduta libera e questo è inusuale da mettere in musica. Non rinnego niente ma avrei potuto evitare quell’errore.
David Zard, produttore del musical “Romeo e Giulietta” ha detto che non è vero che l’amore non cambia il mondo, come dici tu in un tuo nuovo brano, che cosa rispondi?
Io credo che un brano vada ascoltato prima di giudicarlo. E prima di cambiare il mondo bisogna cambiare se stessi.