Lei è interprete e autore, ma in quali vesti è più a suo agio?
Io fatico a immedesimarmi nei panni di chi canta ciò che non scrive. La mia indole è quella di scrivere una canzone perchè mi piace raccontare delle storie, infatti ora ho anche una trasmissione a Radio24.
Tre signori era il brano che inizialmente doveva portare al Festival.
Sì, ma bisogna essere pronti almeno un mese e mezzo prima dell’annuncio del cast, e io non ero ancora pronto. Conti aveva sentito il provino, ma l’ho finita poco fa. Alla fine il destino ha preso la decisione migliore perchè non mi sarebbe piaciuto molto sapere che questa canzone, che è un omaggio, sarebbe finita in gara.
Che cosa ricorda di loro?
Con Jannacci sono salito spesso sul palco, anche se è quello che ho frequentato meno al contrario di Gaber. Di Faletti ho vissuto tutte le sue vite: l’ho conosciuto come comico, ho vissuto il suo declino proprio da comico, il suo successo a Sanremo, la carriera come scrittore. Sono stati tre cervelli superiori.
{module Google richiamo interno} Quando uscirà l’album?
Sono in studio a ultimarlo ma credo che uscirà ad aprile, e poi andrò in tour perchè non vedo l’ora di suonare i nuovi brani.
Che cosa pensa del fenomeno dei rapper?
Negli anni ’70 c’erano i cantautori oggi i rapper e, tolti quelli che parlano solo di quante donne e soldi hanno, ci sono diversi esempi di artisti che dicono cose importanti. Perchè la forza di un brano rap sta proprio nel testo, il tessuto musicale spesso è piuttosto semplice.
Qual è stata secondo lei la carta vincente del Festival di Carlo Conti?
Conti ha dimestichezza con la televisione e col successo televisivo, sa come invitare la gente a guardare i suoi programmi. E’ evidente che sia un Sanremo che tiene molto in considerazione il mondo delle radio.
Tornando a Gaber, pensa sia possibile ancora parlare di teatro canzone in Italia?
Sì, a me piace molto cantare in teatro e parlare tra un brano e l’altro. Questo non vuole certo dire fare teatro canzone, però salire sul palco di un teatro e parlare a me piace di più rispetto a palchi ultratecnologici con fumi e pedane rotanti.